Medioevo, anche antropologi Usa per il restauro della Badia di Pozzeveri

Il grande complesso che sorge in provincia di Lucca si trovava sulla Via Francigena. Sarà recuperata per la sua grande importanza storica e ospiterà un centro di documentazione sulla strada dei pellegrini

Archeologi italiani dell'Università di Pisa e antropologi americani dell'Ohio State University lavoreranno insieme, la prossima estate, per svelare i segreti di una antica abbazia medievale di Pozzeveri sulla via Francigena, vicino Altopascio (Lu). Il manufatto, dopo secoli di abbandono, sarà oggetto anche di un importante progetto di recupero.
L'iniziativa è stata presentata oggi al convegno di studi «Tra Altopascio e Badia Pozzeveri» che si è svolto ad Altopascio (Lucca). Attualmente l'edificio, il cui originario impianto romanico nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche e rimaneggiamenti, versa in cattivo stato di conservazione ed è bisognoso di restauri. Il Comune di Altopascio, dopo un lungo iter, ha ottenuto dalla Curia vescovile di Lucca il «diritto di superficie» per l'utilizzo della struttura e con esso la possibilità di avviare un progetto per il recupero e restauro di tutto il complesso. «Vogliamo creare un centro di documentazione sulla Via Francigena e uno spazio espositivo mentre in futuro pensiamo anche all'ospitalità per i pellegrini», ha spiegato l'assessore alla Cultura Nicola Fantozzi. La campagna di scavi archeologici prevista prenderà il via il prossimo luglio per sei settimane intorno alla Badia di Pozzeveri e sarà condotta dalla Divisione di Paleopatologia dell'Università di Pisa diretta da Gino Fornaciari e dal Dipartimento di Antropologia della Ohio State University. Per gli archeologi la Badia di Pozzeveri è un sito di enorme interesse sia dal punto di vista storico e archeologico ma anche per aspetti sociali e culturali. Gli obiettivi sono quelli di riportare alla luce le altre parti del monastero rimaste sepolte come il chiostro, parti delle mura e le fondamenta di un'altra chiesa. Inoltre, gli studiosi sono convinti che nell'area intorno alla chiesa siano presenti le fossi comuni dei soldati fiorentini caduti nella battaglia di Altopascio del 1325.


«Abbiamo notizie certe che proprio in quest'area sorgeva il quartiere generale dell'esercito guelfo - spiega Fornaciari - è quindi è plausibile che siano presenti tracce di quegli eventi come appunto le sepolture. Le ossa sono un archivio biologico di enorme importanza per ricostruire lo stile di vita di quell'epoca, lo stato di salute degli individui e tanti altri aspetti di vita quotidiana».

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