Perugia - Si torna a parlare dell'omicidio che sconvolse Perugia e il mondo, spesso ovattato, degli universitari. Sono state pubblicate, infatti, le motivazioni della condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. L’insieme degli elementi emersi nel processo per i giudici "evidenzia un quadro senza vuoti e incongruenze". Non ci sono dubbi, quindi, sulla colpevolezza dei due giovani.
Oltre 400 pagine Le motivazioni della sentenza sono state depositate stamani. Si tratta di 427 pagine firmate dal presidente della Corte Giancarlo Massei e dal giudice a latere Beatrice Cristiani. Nel provvedimento si afferma inoltre che la Knox "accusò liberamente Patrick Diya Lumumba di avere ucciso Meredith e l’accusò nella consapevolezza dell’innocenza dello stesso Lumumba". Di qui la condanna della giovane di Seattle anche per il reato di calunnia.
Il movente è lo stupro L’omicidio di Meredith sarebbe avvenuto per via del movente erotico-violento. "Il movente - scrivono i magistrati perugini - quindi di natura erotica sessuale violento che, originatosi dalla scelta del male operata da Rudi, trovò la collaborazione attiva di Amanda e Raffaele. Che tale partecipazione, attiva e violenta, abbia coinvolto anche gli attuali imputati in concorso con Rudi deriva da quanto si è osservato parlando delle lesioni subite da Meredith, dall’esito delle indagini genetiche, dalle impronte di piede nudo rinvenute in varie parti della casa".
Nessuna premeditazione Nelle motivazioni si parla di "contingenze meramente casuali che andarono a saldarsi, le une con le altre, creando una situazione che, nella combinazione dei vari fattori, resero possibile i delitti in danno di Meredith: Amanda e Raffaele che improvvisamente si trovano senza alcun impegno; incontrano casualmente (non c’ è traccia di alcun appuntamento preso) Rudy Guede e si trovano insieme a questo nella casa di via della Pergola dove proprio quella sera (tra il primo e il 2 novembre del 2007 - ndr) Meredith è sola".
Il corpo di Mez ricoperto Secondo i giudici "anche il comportamento posto in essere nei confronti di Meredith dopo le violenze e l’assassinio commessi è consistito
nell’averne ricoperto il corpo senza vita evidenzia, oltre a un sentimento di pietà verso la vittima, il rifiuto e quindi una sorta di pentimento per quanto commesso: rifiuto e pentimento affidati a un tale gesto di pietà".
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