Hanno assaltato il gazebo di Fratelli d'Italia in viale Papiniano con cappelli in testa, occhiali scuri, vestiti neri e volto coperto dalle mascherine. Un gruppo di otto-dieci antagonisti ha ribaltato il tavolo del banchetto elettorale montato all'angolo con via Ghisleri durante il mercato del sabato, hanno insultato e strappato di mano i volantini ai quattro militanti presenti - due sono i consiglieri di Municipio 1 Federico Sagramoso e Lorenzo La Russa, figlio di Ignazio - e portato via un paio di bandiere prima di mettersi in fuga. Un assalto organizzato che alza il clima di tensione a tre settimane dal voto. La polizia di Milano ha già identificato gli autori materiali dei danni. Si tratta di quattro giovani di area anarchica identificati dalla Digos intervenuta sul posto, tutti già noti e con precedenti specifici. Saranno denunciati all'autorità giudiziaria per il danneggiamento. La Procura di Milano aprirà un fascicolo, il reato ipotizzato a carico del gruppo riguarda l'articolo 294 del codice penale, «Attentati contro i diritti politici del cittadino», il fascicolo sarà affidato alla Sezione antiterrorismo guidata dal pm Alberto Nobili. «Il vile attentato al gazebo di FdI dimostra ancora una volta quanto sia difficile in questa campagna elettorale parlare di temi concreti - attacca la leader Giorgia Meloni, che domenica prossima terrà un comizio in piazza Duomo alle 17.30 -. I nostri programmi e le nostre proposte per il futuro dell'Italia vengono puntualmente imbavagliati da episodi di violenza pericolosi e ingiustificabili. Avvelenare gli animi non riuscirà a fermare la nostra determinazione. Che questi criminali dal volto coperto lo vogliano o no, FdI è pronta a governare questa Nazione. Perchè siamo convinti che gli italiani perbene sono dalla nostra parte». E il senatore La Russa, che in conferenza stampa con la coordinatrice regionale Daniela Santanchè informa in diretta i giornalisti dell'assalto, ribadisce che è «l'ennesima dimostrazione del clima fomentato da chi non vuole un confronto civile. Non ci allarmiamo, abbiamo visto di peggio e non ci sono neanche sembrati ben organizzati, ma è un segnale che non ci piace e chiediamo a tutte le forze politiche di condannare l'episodio e alle forze di polizia di vigilare».
La solidarietà è piena. Il sindaco Beppe Sala scrive sui sociali che quanto accaduto è «inaccettabile per una città democratica come Milano. Avere posizioni politiche differenti non autorizza gesti di violenza contro la parte avversa. Condanno il vile atto contro il banchetto di FdI, a cui esprimo solidarietà, e invito tutti a tenere comportamenti rispettosi in campagna elettorale e sempre». Si associano la la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani e il capogruppo milanese Filippo Barberis («in democrazia non c'è spazio per violenza e odio. Solidarietà a FdI e ai volontari presenti al gazebo») e da M5S («le cattive idee vanno combattute con le parole e non con gesti violenti»). Per il capogruppo milanese di Forza Italia Alessandro De Chirico l'episodio «è grave ma non sorprende. Bene che Sala e Pd prendano le distanze ma è bene ricordare che dal primo giorno di campagna il segretario dem Enrico Letta non ha fatto altro che gridare alla deriva fascista in caso di vittoria del centrodestra e in particolare di FdI». Il deputato Fi Andrea Mandelli sostiene che «il confronto e il dissenso in democrazia non possono e non devono mai degenerare in violenza».
Per il coordinatore della Lega lombarda Fabrizio Cecchetti «la scontata vittoria del centrodestra rende ancora più violenti e nervosi antagonisti, no global e sinistra estrema che devastano con un attacco squadrista un gazebo di Fdi, cui va tutta la nostra vicinanza». E il governatore Attilio Fontana avverte: «Il centrodestra non si fa certo intimorire da chi prova ad avvelenare la campagna con azioni violente, gravi e inaccettabili».
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