Un appello e visite guidate per scampare allo sfratto

Un appello e visite guidate per scampare allo sfratto

Pranzo collettivo oggi a Macao. «Portati da casa un tavolo e del cibo e mangiamo tutti insieme» recita l’invito al centro sociale più alto d’Italia. Al grattacielo di via Galvani è festa continua, tutte le notti musica, concerti, drink (ovviamente tutto tax free) e per domani lanciano un’iniziativa che copia quelle organizzate dal governatore Formigoni al Palazzo Lombardia, pochi metri più in là. I Lavoratori dell’arte e dello spettacolo che da una settimana occupano il palazzo in centro e sognano di trasformarlo in un Centro dell’arte modello Berlino, accompagneranno i milanesi in una visita di Macao (al terzo piano è iniziato il cantiere per realizzare dei moduli abitativi per risolvere «in maniera veloce» le esigenze di chi deve passare la notte nel grattacielo per difendere l’occupazione) e si potrà salire fino al 23esimo piano. Come se ci dovessero restare per sempre.
Ma l’aria di sgombero soffia tra via Fara e Galvani. I precari dell’arte sono in allerta da giorni, la questura avrebbe intenzione di lasciar passare il weekend quando il grattacielo è più affollato ma già lunedì potrebbe scattare un blitz. «Purtroppo le minacce di sgombero sono molto pesanti e imminenti» ammettono gli occupanti nella lettera-appello pubblicata ieri on line e rivolta a «tutti i cittadini, artisti e intellettuali» a cui chiedono di «sottoscrivere e diffondere questa raccolta firme per difendere Macao, proteggiamolo è di tutti». Ricordano che la Torre Galfa è di proprietà del gruppo Fondiaria Sai «di cui il presidente onorario è Ligresti e si tratta di uno storico grattacielo nel centro direzionale di Milano abbandonato da più di quindici anni». Mentre «l’apertura di Macao ha coinvolto in modo straordinario e trasversale migliaia di persone che da una settimana stanno lavorando senza sosta per rendere questo spazio più vivibile e visibile». Assicurano che «innumerevoli» sono «le richieste da parte di Accademie, Università e intellettuali di partecipare al progetto portando le loro conoscenze e competenze, mettendo a disposizione i loro mezzi di produzione, trasportando intere classi e workshop all’interno di Macao».


Per ora, avvistata all’(ex) Torre Galfa Daria Bignardi, il Premio Nobel Dario Fo giovedì ha galvanizzato gli occupanti partecipando all’assemblea. Sotto l’appello non ci metteranno molto a comparire le firme dei soliti intellettuali radical-chic. Visti spesso nella campagna elettorale per Pisapia.

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