Svolta nelle indagini sul caso del corpo fatto a pezzi e bruciato nel gabbiotto dei rifiuti delle palazzine popolari di via Cascina dei Prati, a Milano: gli investigatori della Squadra Mobile hanno fermato due uomini.
Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, si tratterebbe di due uomini di origine colombiana arrivati in città nei giorni scorsi. Come riporta Repubblica, uno di loro sarebbe stato bloccato dalla polizia questo pomeriggio mentre tentava di ritornare in Sud America partendo dall'aeroporto di Malpensa.
L'identificazione
Gli accertamenti medico legali hanno confermato che la vittima della Bovisasca è un uomo di circa 30 anni, di razza caucasica. Con il cadavere non c'era alcun oggetto personale, nè documenti. Non è stato per ora possibile identificare il cadavere poiché non c'è corrispondenza tra le impronte digitali rilevate e il database delle forze dell'ordine. È quindi probabile che la vittima non sia mai stata fotosegnalata.
Secondo la ricostruzione fornita dal pm, l'uomo sarebbe stato ucciso dopo una festa al culmine di una lite "per motivi futili e pregressi risalenti alla loro vita precedente in Colombia". La vittima sarebbe stata prima accoltellata alla gola e al petto, poi fatta a pezzi con l'accetta e infine bruciata. Il cadavere sarebbe stato messo in un trolley e portato vicino al gabbiotto dei rifiuti.
Il ritrovamento
Sono stati i Vigili del fuoco a trovare il cadavere smembrato e carbonizzato.
I pompieri sono intervenuti per spegnere l'incendio nel quartiere della Bovisasca, su segnalazione di un abitante: il locale spazzatura del condominio era avvolto dalle fiamme.Dopo aver domato l'incendio, i pompieri hanno scoperto i resti della vittima in un angolo del deposito: il tronco, con le gambe tagliate poco sotto al ginocchio, i piedi, la testa e le braccia.
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