L'indagine condotta dai pm Gaetano Ruta e Maria Letizia Mocciaro, coordinati all'aggiunto Tiziana Siciliano, ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per le morti di quattro operai mentre stavano eseguendo una manutenzione in un forno interrato dell'azienda «Lamina» Spa di Milano, nel quartiere Greco, lo scorso 16 gennaio.
«Difetti tecnici e organizzativi hanno portato ad una cattiva gestione del rischio e gravi lacune nelle procedure di sicurezza e nei sistemi di controllo». Questo quanto emerso dalla super consulenza depositata ieri e disposta dalla Procura di Milano nell'inchiesta sull'incidente, quando una fuoriuscita di argon, un gas molto pericoloso, ha portato alla morte di quattro operai: Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu di 48, Arrigo Barbieri di 57 e dopo 40 ore di agonia, suo fratello Giancarlo di 61 anni, da oltre 40 anni in Lamina, in pensione, ma rimasto in azienda per formare giovani operai. Assieme a loro, rimasero feriti anche i colleghi Alfonso Giocondo e Giampiero Costantino, tra i primi ad accorrere per prestare soccorsi.
Sono le 16,30, gli operai hanno finito il turno da mezz'ora ma sono ancora in fabbrica perché sono in corso dei lavori di manutenzione. Due di loro scendono all'interno della vasca, uno spazio interrato con un'area di circa 4 metri e profonda 2, dove viene riscaldato l'alluminio.
Poi all'improvviso delle grida. Il primo ad accorrere è Giancarlo Barbieri, fratello maggiore di Arrigo, che scende nel forno ma accusa subito anche lui un malore. Alle 16,50 la chiamata al 118, otto minuti dopo le ambulanze sono sul posto. I soccorritori troveranno quattro persone in arresto cardiocircolatorio sul fondo del forno. Ci sono stati fin da subito dubbi sull'adeguatezza dei sistemi di sicurezza rispetto al tipo di impianto.
Tra le gravi falle, i consulenti hanno evidenziato malfunzionamento dei sensori in grado di rilevare anomalie sulla base del livello di ossigeno nell'area. Partendo dallo stesso allarme dell'impianto della Lamina, funzionante ma che al momento non fosse scattato. E ora il sindacato annuncia di volersi costituire parte civile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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