Allarme sicurezza, Lamorgese a Milano. Ma per Sala è tutto gonfiato

A oltre un mese di distanza dalle violenze di capodanno, il ministro Lamorgese a Milano per parlare di sicurezza. La Lega chiede tempi rapidi

Allarme sicurezza, Lamorgese a Milano. Ma per Sala è tutto gonfiato

Dopo le polemiche sui gravi problemi di sicurezza di Milano, lunedì 7 febbraio Luciana Lamorgese parteciperà a un meeting all'interno della prefettura del capoluogo lombardo. Il ministro dell'Intero prenderà parte al comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. I recenti e gravissimi fatti che vedono Milano come palcoscenico di crimini e reati. Sono ancora vive nella memoria le aggressioni di capodanno, sulle quali le indagini sono ancora aperte per risalire ai responsabili.

Al ministro "chiederò la conferma di più personale", ha detto il sindaco Beppe Sala, respingendo l'accusa di fare scaricabarile su Roma per i problemi di sicurezza di Milano: "Non sto certamente ributtando la questione sul governo e sul ministro, che stimo moltissimo, tanto è vero che anche noi assumiamo nuovi vigili. Ma assumendo, la prima cosa che chiederemo sarà il fatto di vedere analoghe assunzioni dal ministero. Poi credo che l'incontro di lunedì sarà anche un'occasione anche per fare un'analisi concreta di quella che è la situazione sicurezza".

Ma per Beppe Sala la questione sicurezza, sebbene importante, non è così grave ma viene gonfiata dai social: "Io aspetto il ministro Lamorgese lunedì anche per vedere i numeri, perché i numeri dicono altro. Se vogliamo continuare a ignorare i dati possiamo anche farlo, però ci abbandoniamo all'emotività e all'impatto dei social. Per esempio, se si va a vedere il numero di omicidi in questa fase storica, nel mio mandato rispetto agli anni precedenti si vede che stiamo parlando di cifre molto inferiori, questo fatto per esempio sembra ignorato".

Ma tutto questo appare come una mossa fatta in colpevole ritardo da parte dell'amministrazione di Sala a fronte della gravita dei fatti, soprattutto quelli di capodanno. "Un vertice che giunge fin troppo in ritardo vista l’escalation di violenze in città da inizio anno. Ci permettiamo di dare un consiglio al ministro e di conseguenza al sindaco Sala: ascoltare le proposte del centrodestra per recuperare dieci anni di lassismo sui temi della sicurezza", sottolinea Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega.

Al di là degli omicidi, infatti, le cronache milanesi parlano chiaro: "Molestie sessuali di gruppo, sparatorie, aggressioni alle forze dell’ordine, rapine, pestaggi: Milano è diventata una giungla a causa delle politiche della sinistra, buonista e dall’accoglienza facile, per cui la sicurezza è un fastidio e i vigili vanno messi in smart working anziché a prevenire e contrastare i reati sul territorio".

Per Silvia Sardone è necessario intervenire soprattutto nelle periferie del Paese, "dove clandestini, centri sociali e delinquenti legati a cosche mafiose fanno il bello e il cattivo tempo. Il sindaco si è accorto solo qualche settimana fa che in città servono più forze dell’ordine ma nel frattempo potrebbe potenziare il corpo della Polizia Locale, ormai svilito nel fare solo multe, gestire la viabilità e occuparsi di faccende amministrative".

L'esponente leghista, quindi, conclude: "Sono anni che denunciamo i problemi di

sicurezza a Milano, tanto è vero che in ogni classifica sul crimine la nostra città è sempre nelle prime posizioni, eppure da sinistra riceviamo solo dei 'no' ideologici che fanno il male dei milanesi".

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