Il Leonka batte cassa per rifarsi il look: "San Pisapia ci salverà"

La soluzione per regolarizzare il centro sociale occupato è vicina: "Finalmente potremo ricevere fondi da Comune e consigli di zona". Centrodestra contro la "sanatoria"

Il Leonka batte cassa per rifarsi il look: "San Pisapia ci salverà"

L’ennesimo avviso di sfratto scade domani. Ma l’arrivo dell’ufficiale giudiziario al Leoncavallo è vissuto ormai come un rito inutile e i militanti non fanno niente per nasconderlo. Tra pochissimo «speriamo finisca il romanzo». L’ora x per la regolarizzazione del centro sociale di via Watthau sta per scattare. Il vento è cambiato, «abbiamo combattuto tanti anni per avere finalmente un sindaco di sinistra» ammette Elena Iannuzzi, una delle animatrici dello spazio che arriva a definirlo «San Pisapia». E il coordinatore di Sel Daniele Farina conferma che la strada «è ormai in discesa», il tavolo tra Comune e famiglia Cabassi proprietaria dello spazio occupato (15mila metri quadrati di cui 10mila edificati) «è vicinissimo a una soluzione». Affossato lo scambio di volumetrie, dato che il Pgt stagna in aula e rischia di non essere attuato prima di fine anno. Si lavora sullo uno scambio di immobili o a un’ipotesi mix. Palazzo Marino diventerà proprietario del centro sociale, coinvolgendo poi fondazioni e privato sociale, i leoncavallini pagheranno un affitto. E le tasse aveva assicurato don Gino Rigoldi che promuove il tavolo di mediazione. «Ci dovremo misurare anche con la Siae» ammette la Iannuzzi. Ma si aprirà anche il mondo dei contributi, del Comune e dei consigli di zona. Parlano dei «bandi a cui potremo finalmente partecipare» e hanno grande fiducia in San Pisapia. Apriremo un tavolo «con tutti gli assessorati per offrire servizi al quartiere: dalla palestra alla mensa popolare ai corsi di inglese agli orti urbani». Tutto scritto nel dossier «Patto per la città». Gli spazi adesso non sono a norma di legge? Con la scusa del centro aperto al quartiere contano di «valorizzare l’immobile anche con l’aiuto dell’amministrazione». E quindi con i soldi dei milanesi, dopo anni di affari senza tasse e scontrini.
Ma un «segnale importante» che la soluzione è vicina e che «la distanza che c’è stata per tanti anni si è finalmente saldata» come sottolinea Farina, è la presenza domenica prossima alle 15.30 alla cerimonia di intitolazione dei giardini di piazza Durante a Fausto e Iaio, i due giovani militanti uccisi nel 1978.
Il centrodestra alza le barricate. «La soluzione che il Leonka propone al suo sindaco di sinistra è una sanatoria generale su tutte le violazioni compiute e che continuano a compiere - attacca il consigliere Pdl Riccardo De Corato -. Per anni non hanno pagato le tasse e ora vogliono trasformarsi in una onlus che offre ristorazione, cultura e spettacolo. Faremo muro contro questa ennesima presa in giro nei confronti dei milanesi onesti».

Duro l’assessore regionale Pdl alla Sicurezza, Romano La Russa: «La Guardia di finanza ha controllato a tappeto Cortina e Courmayeur ma a Milano non servirebbero indagini approfondite per dimostrare l’evasione del Leonka. La strategia di Pisapia? Il centroe non verserà un euro per le tasse evase negli anni scorsi e magari godrà di un regime agevolato per i prossimi, alla faccia dei commercianti onesti».

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