Valentina Gioia
La notte prima degli esami è ormai un ricordo visto che oggi, domani e lunedì circa 550mila studenti del quinto anno, saranno alle prese con la maturità.
In realtà chi l'ha già superata, ricorderà con grande entusiasmo quei momenti. Per chi lo sta vivendo invece è molto diverso: sono ore di ansia, mal di pancia, paura e stanchezza.
Ma c'è anche la consapevolezza che si sta per chiudere una fase e se ne sta per aprire un'altra altrettanto bella ma totalmente differente.
Rimane inalterata la media degli studenti ammessi agli esami di quest'anno.
L'unica differenza rispetto al 2017 è che le non ammissioni dipendano non tanto dalle insufficienze, ma dalla scarsa frequenza in entrambi i semestri.
Saranno 22.905 gli alunni milanesi che si troveranno ad affrontare oggi il temutissimo tema, mentre domani sarà la volta della seconda prova che si differenzierà in base all'indirizzo. A concludere gli scritti, lunedì il mega «quizzone».
Alcuni di questi ragazzi rivelano che la paura più grande non è rappresentata tanto dall'esame di maturità, ma da ciò che la seguirà.
La paura più grande è quella di sbagliare, di non essere in grado di capire cosa si vorrebbe fare realmente.
Molti ragazzi si sentono timorosi nel prendere una decisione che li condizionerà per tutto il resto della vita, o quasi. In rappresentanza dei loro compagni, quattro maturandi (Nicolò del Parini, Giulia dell'artistico di Brera, Giorgia dell'alberghiero Carlo Ponta e Mirko del tecnico Molinari) hanno risposto in un faccia a faccia stile «Le Iene» alle stesse domande, ma senza che uno sapesse le risposte dell'altro.
Dì la verità: hai dato un'occhiata alle «toto-tracce» che da settimane invadono il web?
Nicolò: «Più che alle fonti del web facciamo affidamento alla voce dei professori che grazie alla loro esperienza possono guidarci meglio».
Giulia: «No, non ci avevo neanche pensato. Anzi, grazie vado subito a darci un'occhiata!».
Mirko: «Si, le ho guardate, ma ho preso quelle dell'anno scorso per ripassare».
Giorgia: «No, avrei incrementato l'ansia».
Quali fra i tre scritti ti preoccupa maggiormente?
Nicolò: «Nonostante a noi del classico sia toccato il greco, personalmente temo il mega quizzone... Per come si presenta non sembra per nulla facile».
Giulia: «La seconda. Il progetto «tre giorni di tour de force»! (Da arti figurative ad architettura e ambiente saranno le tematiche previste in un progetto per il quale lo studente ha avuto a disposizione tre giornate da 6 ore ciascuno per realizzarlo)».
Mirko: «Il mega quizzone, visto che comprende tutte le materie all'infuori dell'informatica, il mio cavallo di battaglia».
Giorgia: «La terza prova. Impossibile ricordarsi la minima virgola di quattro materie».
Come ti vedi da qui ad un anno?
Nicolò: «Già all'interno di un percorso universitario, ben lanciato e con tanta voglia di cambiare aria. Sperando che i resti del classico possano tornarmi utili in futuro».
Giulia: «Ancora sui libri. Ho scelto di proseguire gli studi. Per ora il relax è lontano».
Mirko: «Non lo so ancora. Forse dipenderà dal risultato della maturità. Se alto continuerò a studiare, in caso contrario cercherò un lavoro».
Giorgia: «Spero con un lavoro».
La notte prima degli esami?
Nicolò: «Ovviamente cadrò nel cliché e guarderò «Notte prima degli esami». No dai scherzo...Andrò a bere una birra con gli amici».
Giulia: «Chiudo i libri ed esco! »
Mirko: «Ripasso. Ripasso e ripasso».
Giorgia: «Vado a dormire presto e spero di prendere sonno».
Il dubbio rimane. Nicolò si sarà davvero tenuto alla larga dal film di Fausto Brizzi?
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