Milano ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento. Non bastava la folla di persone che la scorsa settimana ha preso s’assalto i Navigli proprio all’ora dell’aperitivo. Quello ormai, almeno per il momento, sembra un capitolo chiuso. Le forze dell’ordine da giorni perlustrano la zona e poca gente viola le regole.
Per il Comune di Milano era tutto regolare
No, adesso in risalto ci sono i mercati cittadini. Dove decine di persone hanno pensato bene di approfittare della loro riapertura per curiosare e fare un po’ di spesa, in barba alle norme vigenti per evitare il rischio di nuovi contagi da coronavirus. Ovviamente le foto che documentano quanto avvenuto hanno fatto il giro del web e dei telegiornali. Ma, strano a dirsi, per il Comune era tutto regolare. I venditori, dal canto loro, cercano di portare l’acqua al proprio mulino affermando che lo stesso avviene anche nei supermercati. Anche se ciò fosse vetro, non è che mal comune mezzo gaudio. Non funziona proprio così. Il pericolo che si rialzi il numero dei contagi e che si debba tornare al lockdown è reale. Proprio adesso che la situazione sembra davvero migliorare e le struttura ospedaliere finalmente respirano.
Come riportato dal Corriere, tra i banchi del mercato di viale Papiniano, forse il più grande e conosciuto mercato all’aperto di Milano, già alle 10 c’è una calca incredibile. Con gente che inizia a litigare chiedendo a chi è dietro di rispettare la distanza di sicurezza. Fosse facile. Insomma, stessa situazione già vissuta di sera sui Navigli, solo che là si prendeva l’aperitivo, e invece qui si comprano pomodori e pesche. Solo nove giorni dopo uguale scena. Quella volta era dovuto intervenire il sindaco di Milano, Beppe Sala, che su Facebook aveva urlato di essere incazzato per le immagini viste. In teoria dovrebbe reagire allo stesso modo adesso.
Il Comune di Milano ha reso noto che nella fase 2 sta sperimentando la riapertura di ben 26 mercati, che vengono controllati insieme alla polizia locale. Le regole sono le stesse: varchi obbligatori per entrare e uscire che faranno in modo di limitare l’avvicinamento tra le persone; la presenza di “personale dedicato che, oltre a regolare l’afflusso, potrà rilevare la temperatura dei cittadini”; l’obbligo di solo due persone per banco. Il Comune non avrebbe avuto alcuna segnalazione di criticità durante lo svolgimento del mercato di viale Papiniano e quindi, tutto sarebbe stato regolare e a norma.
Mancano i vigili e i controlli
Giacomo Errico, presidente degli ambulanti di Confcommercio ha tuonato: “Perché nessuno va a vedere cosa succede nelle corsie dei grandi supermercati? Noi siamo sempre dimenticati, ma lavoriamo all’aperto, quindi ci fotografano, ci filmano. Attiriamo tutte le critiche”. Secondo Errico vi sarebbe un problema di regole a monte. Il presidente ha spiegato che “al mercato di viale Papiniano ci sono 60 banchi, vuol dire che oggi entrano 120 persone, e solo 2 operatori per banco a servire. Se tutti vanno a comprare polli, pesce e formaggi, come succede, i clienti restano in coda. Bisognerebbe rispettare le distanza, non la capienza. Abbiamo chiesto i vigili, ci hanno detto che non ce n’erano abbastanza. E ci siamo organizzati con vigilanza nostra e Covid-manager”. Che non sembra essere servito però.
E subito Errico ha fatto un altro esempio per rendere meglio l’idea.
Qualche giorno prima in un altro mercato, più piccolo, in via Trechi, c’erano due macchine dei vigili e 4 ispettori del Comune per controllare 6 banchi. Con un facile calcolo, in percentuale, considerando i 60 banchi di viale Papiniano, ci sarebbero dovute essere 20 macchine dei vigili e 40 ispettori del Comune.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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