Nessuna sorpresa di rilievo nelle primarie del centrosinistra a Milano.
Il popolo dei progressisti incorona Beppe Sala come il successore di Giuliano Pisapia nella sfida con il candidato - ancora da designare - del centrodestra nella corsa a Palazzo Marino. Distaccata Francesca Balzani, la vicesindaco scelta dal primo cittadino come erede politica e i cui progetti di rimonta sono miseramente naufragati.
Ha pesato sicuramente la concorrenza con Pierfrancesco Majorino, l'assessore alle Politiche Sociali, che con la Balzani si è spartito i voti della sinistra più accesa: se le due candidature si fossero fuse in una sola, come a lungo auspicato dall'attuale vicesindaco, mr Expo sarebbe rimasto escluso dai giochi.
Va però detto che Majorino ha annunciato la propria candidatura prima di tutti, addirittura a luglio e ha sempre sostenuto con coerenza di volere correre da solo con un proprio progetto politico. Se quindi Sala vince senza stravincere, il vero sconfitto di queste primarie rischia di essere proprio Giuliano Pisapia.
Che, osannato dal suo popolo durante gli ultimi anni di mandato, ha scelto di non ricandidarsi appena prima di Expo. Quindi per mesi ha nicchiato, sostenendo di non voler appoggiare apertamente nessuno dei candidati. Alla fine, a pochi giorni dal voto, ha ufficializzato il proprio endorsement per Francesca Balzani, forse nel disperato tentativo di salvare quel "modello arancione" che si era proposto come alleanza di sinistra alternativa al Partito della Nazione.
I toni accesi della campagna elettorale e qualche scivolone (su tutti, si veda la strampalata proposta di rendere gratis i mezzi pubblici di superficie) hanno così condannato la
Balzani, che ora si vede costretta ad ammainare la bandiera arancione dal fortino di Palazzo Marino. L'esperienza di Pisapia, che alle elezioni di giugno vinca la destra o la sinistra, verrà comunque "normalizzata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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