Era il 2013 quando il Comune di Milano decise di trasferire oltre 90 rom nel nuovo centro di accoglienza di viale Cesare Lombroso, zona Forlanini. L'obiettivo del Comune era quello di integrare i nomadi nel tessuto della cittadinanza milanese. Un'integrazione impossibile, come ci raccontano alcuni abitanti del quartiere: tempo fa decisero di aiutare una rom, che si pensava fosse una donna per bene. La portarono a casa, come badante per la madre. In poco tempo, però, cominciarono a sparire orologi e collane d'oro.
A partire dall'agosto di due anni fa, la vita all'interno del quartiere è diventata insostenibile: i furti, complici anche gli abusivi del campo rom in via Alfonso Gatto, sono aumentati in maniera esponenziale, come ci raccontano alcuni abitanti.
I quartieri Forlanini, Monluè e Attilio Regolo, fino al 2013, erano infatti zone assolutamente tranquille, abitate per lo più da anziani e da famiglie per bene. Ora, però, i rom e altre persone provenienti dall'est Europa stanno facendo terra bruciata. Si sono specializzati nei furti, soprattutto all'interno delle abitazioni. Ma non disdegnano rubare anche macchine e moto. Hanno sviluppato una tecnica precisa: prelevano la plancia delle auto e in pochissimi minuti compiono il colpo. O le moto: tolgono il bloccasterzo e le caricano, in fretta e furia, su un camioncino.
Abbiamo incontrato una famiglia che ci ha raccontato dei furti che, in solo un anno, ha dovuto subire: prima la 500, poi la moto e, infine, la plancia della macchina. Qui i gruppi nomadi la fanno da padrone. In una notte sola hanno aperto all'incirca 80 box, in via Facchinetti, angolo via Bellosio. La forze dell'ordine non possono far nulla, nonostante la caserma dei carabinieri si trovi in via Numidia, a pochissimi metri dal centro di accoglienza. Sono impotenti, non sanno più cosa fare. Chiedono di denunciare il più possibile i furti. Ma poi basta. Forse non ci sono i mezzi, anche perché è stato lo stesso Pisapia a togliere dal quartiere i soldati che operavano nell'ambito dell'operazione Strade Sicure, perché "Milano non è in guerra". Certo, Milano non sarà in guerra, ma manca davvero poco.
Il consigliere Pd Marco Cormio ha dato pochi (e sbagliati) consigli agli abitanti del quartiere: non scaricate la colpa "sui 4 rom che girano per la zona" e organizzate eventi pubblici per riconquistare il quartiere. Ma come si possono portare i bambini fuori quando, proprio l'altro giorno, una nonna, accompagnata dal proprio nipotino, è stata aggredita da un uomo dell'Est ubriaco?
I cittadini si sono riuniti in un "Comitato per la sicurezza" dei quartieri
Forlanini, Monluè, Mecentate e Attilio Regolo. Sono stufi dei continui scippi, rapine e aggressioni. Cercano quella sicurezza che il sindaco di Milano non è mai riuscito a dare. Ma, si sa: "Milano non è in guerra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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