Alberto Giannoni
Il sindaco delude ancora una volta i musulmani milanesi. O meglio: li accontenta ma poi cerca di non esporsi troppo. Il caso di cui parliamo si presenta ogni anno nel periodo del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera dell'Islam. Due i problemi immancabili che porta con se, per i circa 80mila fedeli residenti nel Comune di Milano. Due problemi che la attuale amministrazione comunale non ha ancora risolto nonostante le promesse elettorali: il primo è di ordine logistico e riguarda l'esistenza di luoghi di culto idonei per le comunità islamiche. Il secondo è più politico-diplomatico e concerne la rappresentanza del Comune nel giorno più importante delle celebrazioni: il giorno di rottura del digiuno. Quanto alla moschea, non ci sono passi avanti o se ci sono, sono lentissimi, tanto che il Coordinamento delle comunità islamiche milanesi ha auspicato che questo sia l'ultimo anno celebrato in luoghi provvisori, benché anche quest'anno sia stata concessa la prestigiosa Arena civica.
Quanto alla rappresentanza di Palazzo Marino, anche quest'anno le decine di migliaia di fedeli musulmani resteranno delusi da Giuliano Pisapia, che non sembra intenzionato a rispondere favorevolmente all'invito ricevuto dal Caim, forse per problemi di agenda e di ferie - proprio come l'anno scorso, quando il suo forfait provocò non poche polemiche.
In ogni caso, in attesa che Pisapia comunichi il suo calendario istituzionale, è stato l'assessore all'Istruzione a rispondere al Coordinamento dei centri islamici. E lo ha fatto all'apertura del Ramadan «un periodo di profonda spiritualità per tutti coloro che abbracciano la fede islamica», lo ha definito Francesco Cappelli. «Esprimo la mia vicinanza a tutti i cittadini musulmani che vivono a Milano e sarò felice di poter concludere, insieme a loro, questa ricorrenza in occasione della celebrazione all'Arena del prossimo 8 agosto» ha anticipato l'assessore, che ha la delega al Dialogo con le comunità religiose. L'anno scorso fu l'assessore al Lavoro Cristina Tajani (esponente della vendoliana Sinistra, ecologia e libertà) a partecipare alla festa di Id al fitr all'Arena.
I musulmani milanesi, intanto, hanno ricevuto gli auguri di don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della carità e punto di riferimento del cattolicesimo «sociale» ambrosiano, attento ai problemi dell'immigrazione e dell'integrazione: «Sappiamo che il mese sacro dell'Islam deve essere un momento di gioia da condividere con tutta la comunità dei propri fratelli nella fede - ha scritto all'inizio del Ramadan il sacerdote - ma ci auguriamo che questa gioia possa uscire dalla comunità dei musulmani per andare a contagiare anche i credenti di altre fedi e quei non credenti animati da umanità solidale».
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