Se non fosse una proposta del sindaco «gentile» avrebbe probilmente scatenato un putiferio mediatico. La proposta del primo cittadino di Milano Giuliano Pisapia non sembra aver scandalizzato nessuno: il sindaco per ospitare i profughi in arrivo da Africa e Medio Oriente ha proposto «l'uso dei tanti edifici chiusi per la presenza di amianto» nell'ambito del Comune di Milano, «si potrebbe provvedere a destinarli per interessi nazionali attraverso interventi straordinari che servono anche a rilanciare l'economia».
La proposta del primo cittadino ha comunque causato le reazioni del centrodestra cittadino: «Rimango basito dalla proposta di accogliere profughi in edifici chiusi per la presenza di amianto, mi auguro sia un fraintendimento - ha attaccato Vincenzo Viola, capogruppo di Fratelli d'Italia in zona 3 - gli edifici chiusi e quindi pericolosi, lo sono per tutti! Vanno solo bonificati ed al più presto. È veramente disarmante verificare una tale disorganizzazione e coordinamento a livello Comunale e Nazionale per questa Emergenza».
Anche Andrea Mascaretti, consigliere comunale e vice coordinatore di Forza Italia a Milano, è intervenuto: «Chiediamo al sindaco di venire in aula a riferire riguardo a questa notizia che avrebbe comunicato ai giornali, prima che al Consiglio. Perché comunque la si voglia intendere, troveremmo assurdo un investimento da parte dell'amministrazione comunale per ospitare i profughi in un ambiente insalubre e pieno di amianto».
«La proposta di Pisapia non può e non deve passare inosservata, cosa sarebbe successo - ha rincarato la dose Simone Riccò, consigliere di zona 5 - se a proporla non fosse stato il sindaco gentile? Una levata di scudi dei comitati, la sinistra ambientalista sarebbe arrivata a Palazzo Marino con mascherine di protezione e quant'altro, gridando allo scandalo per una proposta simile».
L'intervento di Pisapia comunque arriva dalla sua relazione a Roma al comitato Schengen, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori che attraversano l'Italia. Per l'occasione il primo cittadino ha elencato alcuni numeri dell'accoglienza: «Da ottobre 2013 sono giunti a Milano 14mila siriani, con l'anomalia che alcuni giorni ne arrivavano alcune centinaia e il giorno dopo tra le 1.000 e le 1.500 persone da accogliere e sistemare. A questi si aggiungono 615 eritrei che non hanno accoglienza se non quella del Comune». Molti sono anche i minorenni senza famiglia: «Dall'inizio dell'anno sono circa 200, hanno tra i 14 e i 17 anni e sono completamente soli».
E il sindaco di Milano ha anche parlato del progetto di un centro unico per l'immigrazione: un luogo che consentirà a singoli e imprese di ottenere con una sola fila documenti e servizi che oggi vengono offerti il strutture diverse.
«Il progetto - ha spiegato Pisapia - era già in fase avanzata, ma l'emergenza eritrei e siriani ci ha un po' rallentato» e «si è fermato anche perché le poche risorse non ci hanno consentito di trovare un luogo ampio per esempio le caserme dismesse». Il Comune ci sta però lavorando di concerto con Governo e Prefettura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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