Scuole milanesi hi tech: su 957 istituti solo 17 non sono digitalizzati

Dall'indagine del provveditorato di Milano le più «indietro» risultano le primarie

Scuole milanesi hi tech: su 957 istituti solo 17 non sono digitalizzati

Anche se la chiusura delle scuole ufficialmente è ancora fissata al 3 aprile, sembra improbabile pensare a una ripresa delle lezioni. Finora «le comunità scolastiche stanno garantendo la didattica con i mezzi tecnologici a disposizione» osserva la vice ministra Anna Ascani, ma con la nota del Ministro per l'Istruzione Azzolina di lunedì è arrivato il momento di strutturare la didattica a distanza per poter completare il programma. Così se «alcune realtà sperimentano da tempo e non stanno incontrando particolari difficoltà» come le scuole secondarie di II grado, le scuole serali e i corsi per adulti, altre invece hanno bisogno di sostegno per attivare metodologie didattiche innovative che si stanno rivelando indispensabili in questo momento», come le scuole primarie o in situazioni di maggior disagio.

È stato quindi lanciato un monitoraggio dall'ufficio Scolastico Territoriale di Milano e Città metropolitana, tra i più grandi d'Italia, per fare il punto sulla diffusione dell'e-learning tra le 1262 scuole statali del territorio, di cui 305 scuole dell'infanzia (che abbiamo escluso dai risultati della rilevazione), 476 primarie, 278 secondarie di I grado, 203 secondarie di II grado. L'utilizzo massiccio del Registro elettronico (con la possibilità di aprire una pagina didattica a distanza in cui insegnanti e famiglie possono condividere il materiale) rappresenta in molti casi (210 scuole hanno adottato la doppia formula registro e pagina, 205 solo il registro) il punto di partenza: « L'urgenza di attivare la didattica a distanza ha spinto ad avvalersi dello strumento più conosciuto da docenti, famiglie e alunni, almeno in un primo momento» spiegano da via Soderini. In 17 istituti si comunica ancora tramite rappresentante di classe, in 61 con la doppia formula registro più piattaforma, in 39 solo con la pagina didattica distanza, in 18 con il sito web, in 13 con il sito più la piattaforma.

Le più penalizzate sono le scuole primarie, dal momento che gli alunni non sono autosufficienti: su un campione di 227 scuole se ne contano 95 solo il registro, 55 registro più corsi in modalità elearning, 26 registro e piattaforma, 18 solocorsi e-learnig, in 13 invece la condivisione del materiale didattico avviene tramite rappresentante di classe.

Per le medie: su 229 scuole campione si evidenzia una chiara riduzione del divario fra utilizzo del registro senza e con corsi in modalità e-learnig. Anche le scuole che propongono una didattica a distanza più attiva sono 123.

Nelle 107 scuole secondarie di II grado analizzate, si evidenzia la centralità del registro elettronico come strumento di comunicazione, utilizzato in sinergia con una piattaforma della scuola. Sono 88 gli istituti che propongono una didattica a distanza più attiva.

Per il dirigente dell'Ufficio Marco Bussetti «la Scuola è una Comunità, per questo

ora credo sia importante dare valore alle esperienze messe in campo dai nostri istituti che hanno messo in moto un modo diverso di fare lezione. Possiamo provare a rivedere i paradigmi educativi, e a ripensare la Scuola».

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