Mobile World Congress di Barcellona, ecco 5 novità tecnologiche

Sotto i riflettori servizi e soluzioni basate sull’onnipresente intelligenza artificiale. La parte del leone la fanno gli stand di aziende cinesi e arabe. A novembre si terrà a Doha la prima edizione di uno spin off del MWC

Mobile World Congress di Barcellona, ecco 5 novità tecnologiche

Per fare un riassunto sullo stato della tecnologia visto al Mobile World Congress di Barcellona, il risultato è che di mobile se ne vede sempre meno e di congress molto di più. Nel senso che lo spazio per i dispositivi si sono ridotti a scapito di infiniti stand di aziende, soprattutto cinesi ma anche arabe (a novembre si terrà a Doha la prima edizione di uno spin off del MWC), che propongono servizi e soluzioni basate sull’onnipresente intelligenza artificiale. Insomma, più contenuto che contenitori, e dunque ecco 5 cose che restano dell’evento spagnolo.

Mamma, mi sono ristretti gli smartphone

Non nelle dimensioni, s’intende, ma nel numero. I lanci di prodotto veri sono stati due: quelli di realme (la 14 Pro Series) e di Xiaomi (la serie 15). Dispositivi con miglioramenti fotografici, di fasce diverse – media la prima, alta la seconda – e sicuramente interessanti anche per il design. Niente, ovviamente, di assolutamente nuovo, ma d’altronde la forma è quella (anche se l’indiana Telco ha ridotto lo spessore a 5,5 millimetri). Sul fronte pieghevoli Huawei (che poi alla fine è quella che, nonostante il bando americano, ha saputo creare innovazione per tornare sulla cresta dell’onda) ha fatto vedere di Mate XT, ovvero il prodotto che si piega in tre: bello, bellissimo, ma costosissimo. Ovvero 3500 euro al cambio attuale che, se mai arriverà in Europa, possono solo lievitare. Poi c’erano OPPO e Honor: la prima ha mostrato un nuovo tablet e le soluzione IA, la seconda ha lanciato Alfa Project un piano di 10 miliardi di euro per sviluppare l’intelligenza artificiale. Ma per ora si è visto solo il solito “per favore prenotami un ristorante” e un video fatto dagli algoritmi sul futuro dell’umanità che sembrava quello di Gaza City con Trump nella sdraio. Molto trash.

(S)formato di computer

Cosa c’è di più tradizionale della forma di un computer portatile? Ecco, appunto: aldilà dell’era quantistica alle porte (e si vedranno cose mai viste), i notebook sempre quelli sono, difficile trovare spazio per un design che sia davvero alternativo. Su tutti ci prova Lenovo, che ogni anno a Barcellona cerca di introdurre qualche concept su cui sta lavorando. Nel 2024 c’era il pc con lo schermo trasparente: bello, ma francamente un po’ fine a se stesso. Quest’anno invece le soluzioni proposte sono più interessanti. Il ThinkBook Flip PC AI che aggiunge uno schermo al dispositivo, utilizzabile in più modi: si può alzare rendendo quello principale più verticale, oppure piegare dall’altra parte, rendendo partecipe del lavoro una persona che ti sta di fronte. Altra novità potrà essere lo Yoga Solar che risolve i problemi di carica: in pratica il coperchio superiore è un pannello solare che immagazzina energia e le rende disponibile per una durata praticamente perpetua. Senza bisogno di passare più dalla presa di corrente.

Intelligenza (quasi) artificiale

Come detto al MWC ormai l’IA ha conquistato la maggior parte dei padiglioni. E la presenta di centinaia di aziende che sta lavorando con la nuova tecnologia obbliga a fare selezione, anche perché alcune cose sono così tecniche da essere quasi incomprensibili per noi umani non nerd. Però il discorso è chiaro: se usato bene, il calcolo di un cervello elettronico porterà davvero a una grande rivoluzione. Anzi: la sta già portando. La dimostrazione, per esempio, arriva dai giapponesi di Ntt Data, che lavorano a tutto campo per migliorare la nostra quotidianità. La dimostrazione è dai progetti inseriti sotto il cappello “Syntphony” (il riferimento alla sinfonia non è casuale, visto che possono lavorare l’uno con l’altro), e l’esempio è quanto si sta facendo a Roma, dove già una parte dell’infrastruttura idrica della città è monitorata 24 ore su 24, con simulazioni fatte con l’IA per capire come evitare dispersioni. Il risultati, in pochi mesi, è la riduzione del 30% delle perdite d’acqua, e moltiplicate tutto questo se la cosa fosse già in funzione nella maggior parte dei comuni italiani. Poi ci sono anche soluzioni per ampliare la rete delle ricariche elettriche a costi più accessibili riconvertendo le stazioni di servizio, oppure per dare supporto a chi deve controllare la presenza delle merci negli store senza perderci una giornata. Ma soprattutto c’è un progetto ancor più rivoluzionario: Ntt Data ha investito in una sede nel sud dell’Italia, a Cosenza, nella quale ha dato lavoro a 400 persone. E, in questo caso, l’ingegno è tutto umano.

Noi, robot. Ma solo quello

Altro tema del MWC è la robotica, ed anche in questo campo le applicazioni sono svariate. Industriale, medico, commerciale. Poi si insiste a pensare che i robot debbano essere quelli di Blade Runner, e i risultati sono quasi comici. La star della fiera è stata Amira, una bellona in silicone che può anche abbracciarti, se mai ne sentiate la necessità. E soprattutto se non vi sembra di rendervi un po’ ridicoli. Meno sensuale, ma altrettanto stravagante, quello proposto nello stand Unitree, al fianco dell’ormai tradizionale automa a forma di cane (senza testa e senza coda, però). Alto poco più di un metro servirebbe a sorvegliare gli ambienti, però ti viene incontro facendo ciao ciao con la manina e ti stringe pure la mano. Il tutto per 16mila dollari: una buona telecamera cosa sicuramente meno.

La prossima visione

Dai visori agli occhiali smart, il passo ormai è breve. Dopo il momento in cui metaverso e realtà virtuale sembrava indispensabili (chiedere, per competenza, a Mark Zuckerberg), ora più logicamente ci si è spostati sulla realtà aumentata, con risultati promettenti. Per esempio con un Vision Pro di Apple siamo entrati in una concessionaria, in realtà inesistente, per vedere un’auto di lusso da acquistare: il momento comico è stato quando, presi dalla realtà davvero reale, si ha la tentazione di entrare in macchina con il risultato di finire per terra, ma comunque l’effetto è molto interessante.

Soprattutto perché, con dispositivi che appunto ormai tendono ad essere più leggeri e pratici, si finirà ad avere soluzioni molti utili in diversi contesti, ludici e professionali. In pratica una visione finalmente intelligente del futuro è possibile, al prossimo MWC la sentenza definitiva.

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