Anche i messicani si ribellano ai migranti: "Tornate al vostro Paese"

A Tijuana, città al confine con gli Stati Uniti, gruppi di residenti hanno iniziato a lanciare pietre e urlare contro la carovana dei migranti honduregni. La situazione è al limite del collasso

Anche i messicani si ribellano ai migranti: "Tornate al vostro Paese"

Non solo Donald Trump e i soldati del confine statunitense. Anche i messicani adesso iniziano a ribellarsi all’arrivo della carovana dei migranti. E alcuni villaggi di confine cominciano a dare i primi segnali di cedimento. A Tijuana, città al confine con gli Stati Uniti, un gruppo si residenti ha iniziato a lanciare pietre contro i migranti urlando loro di tornarsene nei loro Paesi d’origine. La situazione è tornata alla normalità dopo un massiccio intervento della polizia. Ma l’impressione è che anche in Messico qualcosa inizi a scricchiolare sotto il profilo dell’accoglienza.

Come riporta l’agenzia Reuters, con alcune rare eccezioni, il Messico si è dimostrato estremamente tollerante nei confronti dell’arrivo della carovana dall’Honduras. In molte città del percorso della colonna umana, i cittadini hanno offerto anche cibo e alloggio. Ma non tutto il Messico sembra concorde.

Recenti sondaggi mostrano infatti che una forte minoranza di cittadini messicani si dichiara contraria ad aiutare i migranti che si dirigono a nord verso gli Stati Uniti.

Un sondaggio realizzato fra il 26 e il 28 ottobre ha evidenziato che su mille messicani, il 51,4% era favorevole all'aiuto o alla protezione dei migranti, mentre il 33,8% era contrario, ritenendo anzi che dovessero essere obbligati in qualsiasi modo a tornare a casa. E intanto, i soldati americani hanno raggiunto il confine Usa.

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