In Austria una piattaforma online che chiede di pregare per i leader politici è stata sommersa da attacchi di vario genere.
L'iniziativa era stata lanciata dopo che era emerso lo scandalo che ha portato alle dimissioni dell'ex vice-cancelliere Heinz-Christian Strache, il leader dell’Fpo con la conseguente caduta del governo di centro-destra guidato dal giovane premier Sebastian Kurz e l'annuncio di elezioni anticipate.
Strache aveva lasciato il governo lo scorso maggio, a seguito della diffusione – da parte della Suddeutsche Zeitung e del Der Spiegel – del compromettente "video-trappola di Ibiza", un filmato girato due anni prima nell’isola spagnola in cui Strache sembra accettare offerte di corruzione da una sedicente parente di un oligarca russo.
"Dopo che si è saputo che le nuove elezioni si terranno a settembre ho preso la decisione di dare un sostegno personale a tutti coloro che hanno responsabilità politiche in Austria, chiedendo di pregare per loro", ha dichiarato a Kathpress la quarantacinquenne consulente cattolica Hélène Cuenod lanciando www.prayforaustria.at, un spazio online destinata non solo ai fedeli cristiani, dove ognuno può pregare per i leader politici che desidera (se ne possono selezionare, offrendo preghiere quotidiane, settimanali o mensili, ben 274).
"Fa parte della nostra missione cristiana pregare per i nostri politici", ha detto la Cuenod. "Non voglio sedermi e discutere cosa non va, ma voglio fare qualcosa attivamente e sono convinta che la preghiera ci doni forza, sicurezza e pace, aiuta a vedere più chiaramente in situazioni turbolente o poco chiare e a prendere buone decisioni". La benemerita iniziativa della Cuenod, che si aggiunge a ciò che i cattolici già fanno regolarmente durante le Sante Messe dove, durante la preghiera dei fedeli, una intenzione è sempre riservata ai governanti, non è stata accolta bene da diversi internauti.
Come spiega il quotidiano austriaco Kleine Zeitung, vari utenti hanno cercato di sabotare il sito "prega per l'Austria", piattaforma sostenuta, ecumenicamente, dall'Istituto sul Matrimonio e la Famiglia della Conferenza episcopale austriaca, dalla 'Missio Austria' dell'Evangelische Allianz, dalla piattaforma "Christian Democracy", dalla comunità di Loretto, dall’Ordine di Malta e altri partner.
Il "bombardamento" del sito è avvenuto attraverso l’inserimento di messaggi, slogan politici e colonne infinite di numeri. Solo pochi giorni dopo il suo lancio, e quando aveva raggiunto il numero di 200 partecipanti (nel momento in cui scriviamo conta 532 persone attive), il sito è stato attaccato da diversi sabotatori che hanno scritto slogan come "Church exit now", "Flying Spaghetti Monster", "The Devil Should Fetch You", "QueerLiberationArmy", "DerTeufelsollEuchholen", "Adolf", "Zack Zack", "Never Again Sebastian Kurz" e tanti altri messaggi.
Il sito, che offre una selezione di diverse forme di preghiera per ogni denominazione cristiana, dalla preghiera spontanea alle novene, dal Santo Rosario alla Lectio Divina, dalla lode alla preghiera di intercessione, adesso deve far fronte ai contenuti degli oppositori del Cristianesimo.
"Invitare Dio" e chiedere la sua "benedizione sulla politica del Paese" in Austria è diventata un’impresa. Pregare per la conversione dei politici è un’azione che attira tante, ingiustificate, reazioni violente. Al gesto di misericordia (la preghiera) verso i politici in tanti hanno preferito lo "scagliare le pietre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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