Bufera su Nike. La multinazionale statunitense inciampa sulla bandiera che ricorda l'America schiavista e deve ritirare dal mercato le scarpe dedicate al 4 luglio.
Il colosso dell'abbigliamento sportivo - che l'anno scorso si è sbizzarrita con campagne pubblicitarie anti-Trump - ha dovuto fare marcia indietro e richiamare le Air Max 1 Quick Strike Fourth of July, le calzature che sul retro mostrano la Betsy Ross, la versione della bandiera della fine del 18esimo secolo, con 13 stelle disposte in cerchio e 13 strisce. La bandiera è stata utilizzata, secondo lo Smithsonian, tra il 1777 e il 1795.
Come riporta il Wall Street Journal, la Nike ha distribuito le calzature destinate ad essere vendute, per poi chiedere agli esercizi commerciali di restituire la merce. La multinazionale ha bloccato tutto, a quanto pare, anche per le proteste di Colin Kaepernick: l'ex quarterback dei San Francisco 49ers, leader della protesta contro le discriminazioni che ha animato la National Football League, ha giudicato offensivo il design delle scarpe proprio per il collegamento tra la bandiera e l'epoca dello schiavismo.
Non è chiaro se la frenata della Nike abbia effettivamente evitato la vendita delle scarpe, che sarebbero costate 140 dollari.
L'anno scorso la multinazionale ha scelto come volto per una campagna
pubblicitaria Colin Kaepernick: il quarteback che inventò un gesto per protestare contro la politica del presidente adottata nei confronti delle minoranze: smise di alzarsi in piedi durante l'inno rimanendo in ginocchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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