Missili a lungo raggio per l'Ucraina: Biden valuta le armi più potenti

Il presidente Usa, secondo fonti della Casa Bianca sentite dalla Cnn, si sarebbe detto pronto a fornire armi più potenti a Kiev viste le difficoltà patite dagli ucraini nel Donbass

Missili a lungo raggio per l'Ucraina: Biden valuta le armi più potenti

Nuove armi all'Ucraina e maggiore sostegno a Kiev. Sarebbe questo il piano messo in piedi dal presidente Usa Joe Biden dopo le recenti avanzate russe nel Donbass. A rivelarlo è stata nella notte la Cnn, la quale ha citato alcuni funzionari della Casa Bianca secondo cui l'amministrazione degli Stati Uniti vorrebbe implementare il sostegno a favore dell'Ucraina.

Nel nuovo pacchetto di aiuti dovrebbero trovare spazio anche le armi pesanti, quali ad esempio i missili a lungo raggio, i Multiple Launch Rocket System o MLRS. Si tratta di armamenti richiesti nelle ultime settimane dallo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky per contrastare i russi nell'est.

Infuria la battaglia nel Donbass

Oramai è tutta la regione del Donbass, considerata primo obiettivo strategico dei russi, a essere al centro dei combattimenti. Gli occhi nella notte sono stati puntati soprattutto, ancora una volta, su Severodonetsk. Qui le truppe russe e filorusse sono da giorni impegnate nella periferia dell'ultima grande città della regione di Lugansk in mano a Kiev.

Strategica quindi da prendere, sia a livello militare che simbolico, altrettanto importante da difendere per gli ucraini. Ma a preoccupare è soprattutto la situazione dei civili. Prima dell'infuriare dei combattimenti in tanti sono riusciti a lasciare Severodonetsk, ma in tanti sono dovuti rimanere o sono stati impossibilitati a viaggiare verso le regioni più sicure.

Nei giorni scorsi il governatore dell'oblast di Lugansk ha parlato di almeno 15mila persone nei rifugi con poche provviste di medicinali e generi di prima necessità. Mancherebbe anche il gas per via dei danni provocati dai raid.

Situazione difficile segnalata nelle ultime ore anche nelle aree di Popasna e Lyman, con numerosi scontri continuati nel cuore della notte. Quest'ultima città, in particolare, potrebbe essere stata conquistata da Mosca ma al momento non ci sono nè conferme e nè smentite. Verificare con precisione la situazione appare molto difficile. Le notizie arrivate dal Donbass fanno da corredo e da conferma a quanto dichiarato già ieri pomeriggio dal generale ucraino Oleksiy Gromov. “La Russia – ha detto durante un incontro tenuto a Kiev con i giornalisti – al momento è in vantaggio sulle forze ucraine nell'offensiva nella regione di Lugansk, ma stiamo facendo tutto quello che possiamo”.

L'impressione è che entrambe le parti siano particolarmente sotto pressione. La Russia non può permettersi di prolungare a lungo le operazioni militari, l'Ucraina rischia di perdere nel Donbass una fetta importante del proprio territorio nazionale.

La situazione nelle altre regioni dell'Ucraina

Intanto negli altri fronti la situazione non è sempre particolarmente tranquilla. Nella notte a Kharkiv è proseguita la conta dei danni dei bombardamenti di ieri. Almeno nove i morti, con la popolazione sotto shock in quanto l'allontanamento del fronte di guerra dovuto alla controffensiva di Kiev nei giorni scorsi sembrava aver messo al sicuro la seconda città del Paese.

Allarmi aerei nelle scorse ore in diverse regioni, comprese quella di Odessa e Mykolaiv, dove i cittadini non hanno mai smesso di temere un attacco di terra russo nonostante il fronte si sia stabilizzato lontano dal centro delle due città.

Tiene banco, sotto il fronte politico, la questione relativa allo spettro di una crisi alimentare.

Ieri Mosca ha detto che le navi private possono salpare da Mariupol, accusando, per bocca dello stesso Putin durante la sua conversazione con Mario Draghi, l'Ucraina di impedire i corridoi volti a far riprendere le esportazioni. Accuse ovviamente respinte da parte di Kiev.

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