Brasile, scontri in carcere tra detenuti di gang rivali: oltre 50 morti

Il carcere teatro delle violenze scontava da tempo uno “spaventoso sovraffollamento”, ospitando 309 persone con una capienza di 200

Brasile, scontri in carcere tra detenuti di gang rivali: oltre 50 morti

Un carcere brasiliano è stato di recente teatro di una vera e propria strage, causata dallo scontro tra detenuti appartenenti a due sigle criminali rivali. Per ora, il bilancio del tragico episodio ammonta a “57 vittime”.

Secondo la versione dei fatti fornita dalla stampa locale, intorno alle 07:00 di questo lunedì (le 11:00 in Italia), nella prigione di Altamira, situata nello Stato federato del Pará, ha avuto luogo un assalto, da parte di carcerati affiliati al clan di narcotrafficanti Comando Classe A, contro il settore dell’edificio che ospitava le celle dove erano rinchiusi esponenti della banda avversaria Comando Vermelho. Due secondini sono stati fatti prigionieri dai detenuti appartenenti alla prima sigla, ma non avrebbero riportato alcuna lesione al termine dei violenti scontri, in quanto l’obiettivo della furia dei rappresentanti di quest’ultima non erano le forze dell’ordine, ma, appunto, esclusivamente gli storici rivali nel mercato della droga.

L’assalto perpetrato dai membri del Comando Classe A contro il settore del carcere che ospitava gli affiliati all’altro clan si è protratto per ben cinque ore e ha visto anche alcuni internati riuscire a dare fuoco a degli ambienti della struttura. A detta del personale di pubblica sicurezza statale e federale intervenuto per stroncare le violenze, la maggior parte delle 57 vittime avrebbe perso la vita proprio a causa delle fiamme e delle esalazioni tossiche. Gli stessi poliziotti hanno poi precisato che sarebbero stati finora rinvenuti “16 cadaveri con la testa mozzata”, presumibilmente sottoposti a decapitazione, e hanno presentato tali macabre scoperte come dimostrazioni della “bestiale ferocia” degli scontri avvenuti tra gli esponenti delle due gang. Gli ideatori dell’assalto, hanno garantito sempre gli agenti, sarebbero stati “tutti arrestati”.

Le forze dell’ordine del Paese verde-oro hanno quindi dichiarato che, nei giorni scorsi, le autorità della prigione di Altamira avrebbero segnalato al governo federale lo “spaventoso sovraffollamento” della struttura in questione e si sarebbero dette, a causa di quest’ultimo, “impossibilitate a prevenire attentati alla sicurezza interna del carcere”. L’istituto di pena, prima degli scontri tra le due bande criminali, ospitava infatti ben 309 prigionieri, mentre la sua capienza era di 200 individui.

Sérgio Moro, ministro brasiliano della Giustizia e dell’Ordine pubblico, ha ringraziato gli agenti di polizia per avere messo fine alla “barbarie” esplosa nel centro di detenzione situato nel Pará. Egli ha in seguito assicurato che gli ideatori dello scontro verranno presto trasferiti in “penitenziari federali di massima sicurezza”.

L’esponente del governo Bolsonaro ha infine promesso “migliaia di assunzioni per sopperire alla carenza di guardie carcerarie e per ripristinare il controllo delle autorità nelle strutture detentive del Paese.

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