Oggi è la giornata decisiva per capire il futuro della Brexit. Il parlamento di Westminster dovrà infatti pronunciarsi sul nuovo accordo raggiunto da Boris Johnson a Bruxelles per uscire dall'Unione Europea.
Il primo ministro non è certo di avere la maggioranza necessaria per ottenere il semaforo verde, anche perché ci sono ancora alcuni nodi interni da sciogliere, tra cui la contrarietà dell'Irlanda del Nord, l'insofferenza scozzese e la ferma opposizione dei laburisti.
Nonostante le nubi nere all'orizzonte, questa volta Johnson ha intenzione di andare fino in fondo. Secondo quanto riferito dalla Bbc, il leader conservatore sarebbe addirittura pronto a cancellare il voto parlamentare nel caso in cui la Camera dei Comuni dovesse approvare un emendamento per imporre un rinvio oltre il 31 ottobre.
Una giornata decisiva
Ormai non c'è più tempo e, come ha ribadito Johnson, “è arrivato il momento di riunirsi e fare quello che le persone sperano e si aspettano”.
E così, presentando l'accordo ai deputati, il primo ministro ha sottolineato come l'accordo ottenuto preveda una “vera Brexit”, oltre a numerosi vantaggi politici ed economici. Per quanto riguarda invece l'Irlanda del Nord, Johnson ha detto che non può essere imposto loro alcun accordo se non sono favorevoli.
“Un altro rinvio – ha chiosato Johnson – sarebbe insensato, costoso e corroderebbe profondamente la fiducia pubblica. Non ha senso, dopo tre anni e messo di attesa, spingere per un altro rinvio quando sul tavolo c'è un nuovo grande accordo”.
Dura la replica di Jeremy Corbyn: “Non si può credere a questo governo, non ci faremo ingannare”. Il leader dell'opposizione laburista ha invitato il Parlamento a respingere un accordo considerato dannoso per l'economia del Paese, per l'ambiente e per i diritti dei lavoratori.
Approvato l'emendamento Letwin
Il parlamento britannico, con 322 voti, ha approvato l'emendamento Letwin che prevede l'obbligo di votare le leggi attuative prima del voto finale sul patto concluso tra il governo
britannico e l'Unione europea. La risposta di Johnson è stata però molto dura: "Non negozierò un rinvio con l'Ue e la legge non mi obbliga a farlo". Il premier vuole dunque arrivare al 31 ottobre con una Brexit senza accordo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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