Riverso su una poltrona, gli occhi chiusi, già colpito da quel veleno che lo avrebbe ucciso e probabilmente privo di conoscenza. È questa la foto di Kim Jong-nam, fratellastro del dittatore della Corea del Nord, pubblicata in prima pagina in esclusiva dal quotidiano New Straits Times, che lo mostra poco prima della morte, avvenuta su un'ambulanza che correva verso un ospedale della capitale malesiana Kuala Lumpur.
Le autorità stanno ancora cercando tre uomini, che ritengono essere spie nordcoreane, individuati grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza. A uccidere Kim due donne, anche loro probabilmente legate ai servizi di Pyongyang, e trovate senza vita alcuni giorni fa.
Ieri un altro arresto, quello di un uomo che secondo il quotidiano locale The Star Online sarebbe un esperto chimico di 47 anni, identificato come Ri Jong-chol. Un impiegato di una società di IT nella capitale malesiana, con una laurea in Medicina conseguita in Corea del Nord.
Intanto resta il dubbio sul perché Nam sia stato ucciso, ma ciò su cui tutti sembrano concordare è che la responsabilità sia da attribuire direttamente alla Corea del Nord.
"Crediamo che dietro l'incidente ci sia il regime", ha detto oggi il portavoce del ministero per l'Unificazione sudcoreano, alla luce dell'identità degli arrestati.A Pyongyang, intanto, negano tutto. E anzi se la prendono con la Malesia, colpevole secondo loro di non volere consegnare il corpo di Kim Jong-nam.
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