Crisi in Venezuela, centinaia di migliaia in Colombia per comprare cibo e medicine

In seguito alla riapertura temporanea delle frontiere - chiuse circa un anno fa -, migliaia di venezuelani hanno attraversato il confine per comprare beni di prima necessità che in patria non si trovano più

Crisi in Venezuela, centinaia di migliaia in Colombia per comprare cibo e medicine

Nessuna restrizione, a parte la carta d'identità. Centinaia di migliaia di persone hanno attraversato il confine tra Venezuela e Colombia dopo la riapertura temporanea delle frontiere, chiuse quasi un anno fa dal presidente venezuelano Nicolas Maduro a seguito di un attacco da parte di presunti ex paramilitari colombiani contro una pattuglia dell'esercito venezuelano. Il Venezuela, in piena crisi economica causa il crollo dei prezzi del petrolio - materia prima che costituisce il grosso delle esportazioni -, da mesi convive con gravi penurie e con una inflazione oltre il 200 per cento (con la produzione interna che è letteralmente precipitata). Da qui l'esodo (con ritorno) venezuelano, che ha coinvolto 44mila persone il primo giorno d'apertura delle frontiere (lo scorso fine settimana), e 75mila il secondo giorno.

Il passaggio Venezuela-Colombia è consentito attraverso due ponti che - anche questo weekend - hanno aperto le barriere alle prime ore del mattino. La maggior parte delle persone che hanno attraversato proviene dalla regione di Tachira, ma in tanti arrivano anche da più lontano - addirittura dalla capitale Caracas. Una volta in Colombia, il fiume umano si è diretto verso la città di Cucuta e i suoi supermercati.

Sulla lista della spesa carta igienica, burro, olio, riso e latte. "Sono felice di comprare quello che mi serve - ha dichiarato Coromoto Ramirez, un commerciante -. Non sono un milionario, ho bisogno di comprare a buon prezzo, non a quello del contrabbando". Belle e significative, poi, le parole del Cardinale Ruben Salazar Gomez, Arcivescovo di Bogotà, che ha elogiato i colombiani per l'accoglienza dei venezuelani: "Mi congratulo e ringrazio i colombiani che, come buoni samaritani, hanno esercitato la solidarietà verso i nostri fratelli venezuelani".

Nel complesso la situazione rimane incerta: il 4 agosto,

tuttavia, sarebbe in programma una riunione dei ministri degli esteri di Colombia e Venezuela, col fine di fissare una data per l'apertura definitiva del confine, che si potrebbe realizzare anche nello stesso mese di agosto.

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