Dai taxi agli yacht: ecco il listino prezzi per portare i migranti in Italia

Un report del Global Initiative Against Transnational Organized Crime svela quanto pagano i migranti per entrare nell'Ue attraverso la rotta balcanica. I pacchetti completi possono arrivare fino a 20mila euro. E in Italia si arriva con gli yacht

Dai taxi agli yacht: ecco il listino prezzi per portare i migranti in Italia

Non ci sono solo gli sbarchi a Lampedusa, con oltre 1.600 migranti che in queste ore affollano l’hotspot dell’isola. Il Covid non ha arrestato neppure i flussi sulla rotta balcanica, il cui volume è aumentato nel 2020. Un traffico che, secondo l’ultimo report del network Global Initiative Against Transnational Organized Crime, vale ancora almeno 50 milioni di euro l’anno. Le barriere alzate al confine da alcuni Paesi, come Ungheria e Macedonia, quindi, sono servite soltanto in parte a scoraggiare i trafficanti di uomini e droga. Per aggirare i controlli i contrabbandieri hanno modificato le rotte. Ora si passa, ad esempio, per l’Albania. Il confine si attraversa a bordo di camion o taxi e il prezzo varia a seconda del punto di partenza e di arrivo, e, ovviamente del rischio.

Il listino prezzi dei trafficanti

Si va dai 70 euro per arrivare da Pogradec, in Albania, al confine con il Montenegro, via Tirana, ai 2.500 euro per attraversare il confine serbo-ungherese da Subotica. I passeur guidano i migranti attraverso le barriere naturali, come fiumi e montagne. Nel prezzo è compreso anche il pernottamento in casali e fattorie abbandonate. Servono dai mille ai 2.500 euro anche per entrare in Albania dalla Grecia, e circa 700 per arrivare dalla Grecia o dalla Bulgaria nel nord della Macedonia. Il costo, si legge ancora nel dossier, può variare ancora a seconda delle dimensioni del gruppo ma anche in base alle potenzialità economiche fiutate dai trafficanti.

I pacchetti all-inclusive

Il vero business, però, è quello dei pacchetti all-inclusive che vengono offerti ai migranti nelle grandi città portuali, ad esempio della Turchia, o all’interno dei campi profughi. I trafficanti offrono la loro esperienza, le loro reti di "fixer" e i loro contatti internazionali, per trasportare i migranti dalla Grecia o dalla Turchia fino all’Europa Occidentale. Tra le destinazioni più ambite c’è l’Italia, ma anche l’Austria, la Germania e il Nord Europa in generale. Ad usufruire dei pacchetti sono perlopiù le famiglie che viaggiano con bambini. Afghani, siriani o curdi, che non vogliono correre il rischio di essere arrestati, e mettono sul piatto tutti i propri risparmi per evitare i pericoli del fai-da-te.

Il costo può andare da un minimo di 600 ad un massimo di 20mila euro a seconda del punto di partenza e dalla destinazione finale. I migranti che partono dall’Iran o dall’Afghanistan possono pagare fino a 3.500 euro per raggiungere uno Stato membro dell’Ue, mentre dal Pakistan si pagano 6mila euro per arrivare in Croazia. Ma il prezzo sale se si aggiungono trasporti, sistemazioni per la notte, falsi passaporti e mance per le guardie di frontiera che si lasciano corrompere.

I passaggi in yacht dai Balcani fino all'Italia

Il pagamento, nella maggior parte dei casi, si fa in anticipo. Tra le novità ci sono i passaggi in yacht dai porti dell’Albania e del Montenegro fino alle coste italiane, attraverso il Mar Adriatico. A gennaio del 2020 le guardie di frontiera hanno intercettato un gruppo di 55 migranti che aveva pagato dai 2 ai 4mila dollari per arrivare in Italia via mare. Lo scorso ottobre un altro gruppo di 52 migranti curdi era stato intercettato a largo del Montenegro a bordo di un’imbarcazione battente bandiera croata. Chi si imbarca dale coste montenegrine può arrivare a pagare fino ad 8mila euro per raggiungere le coste italiane. Vuol dire che ogni traversata vale all’incirca 300mila euro per le organizzazioni criminali.

Il "gioco pericoloso" per passare la frontiera

"Ho sempre provato ad attraversare il confine da solo perché non ho molti soldi, tutto qui nei Balcani, ruota attorno al denaro", ha confessato agli autori del report, Walter Kemp, Kristina Amerhauser e Ruggero Scaturro, anche un migrante eritreo ospite di un centro per i rifugiati nel nord della Serbia. Sono molti, infatti, quelli che scelgono di intraprendere da soli il viaggio della speranza, sfruttando i propri contatti o le informazioni carpite qua e là nei centri di accoglienza. Si spostano soprattutto di notte a piedi o a bordo di treni e bus. Dormono negli hotel o lungo la strada, cercando di evitare accuratamente la polizia e I trafficanti. La tecnica per passare il confine è stata ribattezzata "the game". Un gruppo di migranti minorenni si sacrifica passando per primo, così da coprire gli altri. L’accordo è che al "game" successivo saranno loro ad essere in fondo al gruppo. Si va avanti così, man mano che si succedono i gruppi di disperati.

La polizia di frontiera, ormai, ha capito il trucco e così, spesso tutti finiscono per essere arrestati.

Per questo, la maggior parte sceglie di affidarsi ai trafficanti per riuscire a mettere piede all’interno dell’area Schengen, arricchendo sempre di più le organizzazioni criminali che gestiscono il business.

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