Notte di guerra sul Mar Nero. L'incrociatore missilistico russo Moskva sembrerebbe esser stato colpito da missili ucraini Neptune e aver subito gravi danni. Mosca ha parlato di un generico incendio scoppiato a bordo del mezzo, mentre Kiev conferma la versione del bersaglio colpito. Nel frattempo continua senza sosta la battaglia di Mariupol.
Cosa sè successo all'incrociatore Moskva
Partiamo con la versione ucraina. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Unian, l'incrociatore Moskva della flotta russa del Mar Nero sarebbe stato colpito da un attacco missilistico lanciato dalle forze ucraine. Serzh Marko, attivista e volontario sul campo, ha detto che "l'incrociatore Moskva è stato colpito da due missili Neptune" e che "in questo momento la nave è in fiamme" al largo della città di Odessa. "Le sue informazioni sono già state confermate dall'amministrazione statale regionale di Odessa", ha aggiunto lo stesso Marko.
Diversa la versione russa. Il Ministero della Difesa di Mosca, ripreso dall'agenzia Sputnik, parla di un generico incendio e di una successiva detonazione di munizioni a bordo. "A seguito dell'incendio che ha colpito l'incrociatore missilistico Moskva, le munizioni sono esplose. La nave è stata gravemente danneggiata", ha affermato il ministero in una nota. La dichiarazione chiarisce che tutti i membri dell'equipaggio sono stati evacuati in sicurezza, le cause dell'incendio sono oggetto di indagine.
In attesa di capirne di più, ricordiamo che in precedenza l'esercito ucraino aveva danneggiato la fregata russa Admiral Essen. E che dallo scorso 4 aprile la Russia ha ridotto l'attività delle navi da guerra nel Mar Nero a causa delle cattive condizioni nautiche. Non solo: le forze armate ucraine nel porto di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia, avevano no distrutto anche la grande nave da sbarco russa Saratov, mentre altre due imbarcazioni della Federazione russa, la Caesar Kunikov e la Novocherkassk erano state danneggiate durante analoghi attacchi da parte delle forze di Kiev.
L'assedio di Mariupol
Nelle ultime ore è andata avanti anche la battaglia di Mariupol. Iryna Vereshchuk, vicepremier dell'Ucraina, ha parlato di "catastrofe umanitaria". "Non abbiamo armi sufficienti per difenderci dai bombardamenti da cielo e da mare, quindi chiediamo alla comunità internazionale di darcele. Non è tardi, anche se non è possibile portarle direttamente a Mariupol adesso. Abbiamo tante persone motivate per difendere la città, ma ci servono carri armati e l'artiglieria", ha invece dichiarato il vicesindaco della città Sergey Orlov.
In serata Mosca aveva annunciato di aver preso il controllo del porto di Mariupol. "Il porto marittimo commerciale è stato completamente liberato dai militanti nazisti del reggimento Azov", aveva comunicato il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, secondo quanto riportava la Tass. Aggiungendo che "tutti gli ostaggi a bordo di navi sono stati rilasciati" e che "le restanti truppe ucraine e i combattenti di Azov in città sono circondati".
Poco dopo è arrivata la smentita ucraina: le truppe di Kiev non si stanno arrendendo ai russi e stanno continuando a combattere. Lo stesso vicesindaco Orlov ha definito false le voci e le immagini di resa circolanti sulle emittenti russe, secondo le quali oltre mille marines ucraini si sarebbero già arresi nel porto della città assediata. Secondo fonti ucraine, i combattimenti continuano in particolare intorno alla grande acciaieria portuale Azovstal, in una delle due aree che non è caduto sotto il controllo russo.
Un alto funzionario della Difesa degli Stati Uniti ha affermato che gli attacchi aerei russi hanno continuato a prendere di mira Mariupol, ma che secondo le loro informazioni è inverosimile che la città sia al momento caduta interamente in mano russa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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