Un appello che toglie il fiato. Stefan Okonen, il medico tedesco sequestrato ad aprile nelle Filippine da un gruppo islamico, ha inviato un audio choc a una radio locale in cui racconta di essere stato spinto dai sequestratori in una fossa che diventerà la sua tomba se non sarà pagato il riscatto richiesto entro venerdì.
Il medico 74enne fu rapito insieme alla moglie Henrike Dielen dal gruppo islamico Abu Sayyaf dopo un guasto del suo yacht al largo dell'isola di Palawan, nel sudovest delle Filippine. I due furono immediatamente trasportati nell’isola di Jolo, focolaio dell'estremismo islamico in una nazione, le Filippine, a maggioranza cattolica. Abu Rami, portavoce del gruppo affiliato ad al Qaeda, ha comunicato che uno tra Okonek e consorte sarà giustiziato questo venerdì alle 15 ora locale se non sarà pagato il riscatto richiesto di 5,6 milioni di dollari. Rami ha chiesto di trattare direttamente con il ministro degli Esteri filippino Albert del Rosario, che finora non ha voluto commentare.
"Mi hanno detto che venerdì mi uccideranno - ha raccontato il medico nell'intervista controllata nella città di Zamboanga -i parlo da una fossa profonda tre metri. Mi hanno detto che questa sarà la mia tomba se non pagherete il riscatto. Spero di uscire da qui, ma non ho ancora visto nessuno del governo impegnarsi perchè ciò avvenga". Okonek ha rivelato di non avere abbastanza da mangiare e quindi di aver perso molti chili.
Abu Sayyaf ha postato anche una foto su internet nella quale si vede l'uomo ammanettato davanti a una bandiera nera molto simile a quelle usate dall’Isis, gruppo al quale Abu Sayyaf ha sempre manifestato vicinanza. Nel fondo della foto il gruppo terrorista ricorda la scadenza dopo la quale uno dei due ostaggi sarà decapitato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.