Può anche accadere che venga bruciata una copia del Corano, durante una manifestazione identitaria a Calais.
Nella città del porto francese affacciato sulla Manica una copia del libro sacro dell'islam è stata data alle fiamme durante una manifestazione organizzata domenica 8 novembre da parte di gruppi radicali di destra: Savouns Calais, Pegida France e Dissidence Française. I militanti dei tre gruppi protestavano contro la situazione di gravissimo disagio a cui il villaggio normanno è sottoposto da mesi.
A Calais da più di un anno migliaia di migranti stazionano per settimane in attesa di passare clandestinamente in Gran Bretagna, nascondendosi sui tir che imboccano l'Eurotunnel o vengono imbarcati sui traghetti. I movimenti politici di destra organizzano regolarmente dimostrazioni di protesta contro il governo per chiedere lo sgombero della tendopoli sorta alle porte della città e nota con il nome di "giungla".
L'episodio del Corano bruciato, però, ha sollevato un vero e proprio vespaio: in poche ore sono state raccolte più di trecento firme e una petizione è stata lanciata per "individuare e punire gli autori di questo autodafè svoltosi in luogo pubblico, che rappresenta un gesto palese di
incitamento all'odio razziale e religioso."Come riporta il quotidiano locale Nord Littoral, sull'episodio è stato richiesto anche l'intervento del ministro della Giustizia francese Christiane Taubira.
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