Giappone non fa sconti a Kim: "Sparare a rifugiati nordcoreani"

Il vicepremier pone la questione di una crisi rifugiati in caso di crollo del regime

Giappone non fa sconti a Kim: "Sparare a rifugiati nordcoreani"

È noto per le sue frasi incendiarie Taro Aso, vicepremier del Giappone e ministro delle Finanze. Ed è per questo che stupiscono ben poco in patria le parole pronunciate in un recente discorso tenuto a Utsunomiya, durante il quale ha detto chiaramente che, qualora il regime nordcoreano dovesse capitolare, Tokyo dovrà pensare se aprire il fuoco sui futuri rifugiati dello Stato eremita.

"Potrebbero essere armati - ha detto Aso - Dovrà occuparsene la polizia o le Forze di Autodifesa nelle loro 'defense operation'? Bisognerà sparare a loro? Ci dovremo pensare seriamente".

Ha poi tracciato un parallelismo - scrive il Sole 24 Ore - sull'ondata migratoria da Iraq e Siria e quello che potrebbe succedere se fosse il Giappone a trovarsi ad avere con le "boat people" di Pyongyang.

Il mese scorso Aso era finito già nel centro della bufera per avere usato parole che sembravano giustificare Hitler nel progettare l'Olocausto. Una frase poi ritrattata.

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