Ad Atene sono stati ultimati i lavori di costruzione della prima moschea cittadina, iniziati tre anni fa per iniziativa del governo di sinistra di Alexis Tsipras. Finora, le uniche strutture religiose per maomettani in tutta la Grecia erano state quelle ubicate nei territori al confine con la Turchia.
Dopo circa 180 anni dalla liberazione del Paese dal giogo ottomano, un luogo di culto islamico torna quindi a caratterizzare il panorama della capitale ellenica, nonostante la forte opposizione manifestata nei confronti dell’iniziativa dell’esecutivo da parte dei movimenti nazionalisti e degli esponenti conservatori della Chiesa ortodossa. Il nuovo complesso religioso è stato eretto in una zona economicamente depressa della metropoli: il quartiere di Elaionas, caratterizzato dalla presenza di fabbriche dismesse e di un campo-profughi.
La scelta del governo di promuovere nel 2016, stanziando 967mila euro, il progetto di una moschea ad Atene era stata allora indicata dal premier Tsipras come un primo passo verso la trasformazione della Grecia in una nazione “finalmente accogliente e rispettosa nei riguardi di tutte le fedi”.
L’importanza dell’apertura delle istituzioni all’islam, nel nome del “cammino verso una società più civile”, è stata recentemente ribadita da Kostas Gabroglou, ministro dell’Educazione, della Ricerca e degli Affari religiosi. Costui, recatosi di recente a Elaionas e lì immortalato dai media greci davanti alla moschea appena ultimata, ha infatti presentato la nuova struttura religiosa come un “simbolo di vicinanza” delle autorità nazionali verso ogni tipo di minoranza.
Gabroglou ha poi difeso la scelta del premier di impiegare denaro pubblico per la realizzazione del complesso religioso maomettano: “La moschea di Atene è stata eretta con il contributo predominante dello Stato perché il governo vuole che questa sia di proprietà pubblica. L’unico proprietario sarà la collettività nazionale, non una lobby privata o un Paese straniero”. Egli ha quindi assicurato che il luogo di culto verrà formalmente inaugurato “entro settembre”.
Ringraziamenti ufficiali all’indirizzo di Tsipras e dei suoi ministri, per avere mantenuto la promessa di dotare Atene della sua prima moschea, sono stati subito rivolti dai vertici maomettani della Grecia. Ad esempio, Zaki Mohamed, portavoce dei quasi 300mila musulmani residenti nella capitale ellenica, ha elogiato il premier di sinistra per avere “trasformato un sogno in realtà”.
La neo-eretta struttura è in grado di ospitare oltre 350 persone, ma è stata comunque realizzata secondo canoni di “sobrietà”, al fine, ipotizzano i media locali, di non urtare troppo
l’“anima cristiano-ortodossa” della metropoli e dell’intera nazione. La moschea di Elaionas è infatti priva di cupole, minareti e altri elementi architettonici tradizionalmente rappresentativi dell’arte maomettana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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