"I soldati russi non obbediscono più": ecco cosa sta succedendo al fronte

Rivelazioni da Washington dicono che i soldati russi stiano iniziando a disobbedire agli ordini: ecco i motivi principali

"I soldati russi non obbediscono più": ecco cosa sta succedendo al fronte

Se prima della parata che si è tenuta ieri a Mosca per il Giorno della Vittoria il morale dei soldati russi in Ucraina era già ridotto ai minimi termini, le parole dello Zar non hanno "convinto" più di tanto gli uomini di Putin impegnati in Donbass. Come abbiamo visto sul Giornale.it, qualche giorno fa è arrivata la notizia degli autosabotaggi che starebbero compiendo ai danni dei propri carri armati per metterli fuori uso e evitare di combattere secondo le intercettazioni del Servizio di Sicurezza ucraino. Sulla stessa falsariga, anche il Pentagono ha ricevuto notizie di ammutinamenti da parte dei russi in Donbass che si sarebbero rifiutati di eseguire gli ordini ricevuti dai loro superiori.

I due motivi principali

Ecco perché i progressi sono lenti, ed esistono almeno due ragioni: come spiega il Corriere, la fanteria non vuole correre rischi inutili e non progredisce fin quando le armi da fuoco non distruggono o non centrano gli obiettivi. Laggiù i campi sono anche fangosi e c'è una certa difficoltà per alcuni percorsi e, problema non nuovo, tattiche e logistica non sono proprio il massimo. Tutti questi elementi insieme ci fanno tornare con la mente durante le prime fasi della guerra quando i soldati russi dovevano fare sfraceli ma così non è mai accaduto. Eppure, l'esercito di Mosca si trova in una posizione molto favorevole con le truppe schierate in Donbass e il potenziale accerchiamento degli ucraini, seppur la tattica prevede tempi medio-lunghi.

Le difficoltà dei russi

Come dicevamo, quanto appreso dal Pentagono mette in luce, ancora una volta, la fragilità di Mosca anche dal punto di vista storico: quando si è trattato di occupare Georgia e Siria è stato tutto molto più veloce e il numero dei soldati era certamente ridotto. E poi, le esercitazioni compiute gli anni scorsi hanno una differenza sostanziale rispetto a quando si scende sul vero campo di battaglia. Come abbiamo scritto più volte, poi, i numerosi generali russi uccisi fino ad oggi non ha giovato ai più giovani e a chi aspetta di ricevere ordini perché con scarsa o nulla esperienza. E poi la contraerea russa che, fino a questo momento, non è stata all'altezza delle aspettative della vigilia. Di contro, gli ucraini sono sembrati paradossalmente meglio attrezzati e dererminati.

La guerra di "logoramento"

Mentre gli ucraini sono praticamente certi dei rifornimenti della Nato, il Cremlino può ancora contare dalla sua depositi con armi che potranno essere impiegate nelle prossime settimane. Dopo gli Stati Uniti, però, anche l’intelligence britannica sottolinea come i russi abbiano comunque pochi sistemi di precisione con l'utilizzo di bombe obsolete da parte dei loro aerei militari. Non dimentichiamoci, poi, che anche via mare le perdite sono state importanti: chissà come sarebbe andata se il Moskva e l'Admiral Makarov fossero ancora operative.

In ogni caso, come scrivono gli esperti di guerra, pensare che i russi abbiano soltanto dei guai e che gli ucraini vinceranno di sicuro rischia di rivelarsi un boomerang esattamente come quando all'inizio si era a parti invertite.

Diciamo che il discorso di Putin ieri, dai toni pacati, non convince più di tanto: può essere una strategia diretta alla Nato e all'Occidente ma potrebbe nascondere ben altro.

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