Erano tutti membri di una stessa famiglia i kamikaze che si sono fatti esplodere nelle tre chiese in Indonesia. Un padre, una madre, due figli maschi e due figlie, questi ultimi tutti tra gli 8 e i 13 anni. Lo ha detto il capo della polizia indonesiana, Tito Karnavian, che ha parlato di "indizi evidenti".
I genitori qualche tempo fa avevano cercato di unirsi all'Isis in Siria, ma non c'erano riusciti. La famiglia era legata alla rete estremista locale Jamaah Ansharut Daulah, che appoggia l'Isis.
Intanto il bilancio delle vittime è salito a 13 persone morte e una quarantina di feriti. A confermare il bilancio delle vittime è stato un portavoce della polizia della Giava orientale. Testimoni hanno raccontato che un attentato suicida sarebbe stato commesso da una donna velata che aveva con sé due bambini.
La polizia ha inoltre disinnescato due bombe inesplose alla Chiesa pentecostale di Surabaya centro, dove si è anche verificata una detonazione.l presidente indonesiano, Joko Widodo, ha condannato gli attentati, dicendo ai giornalisti: "Dobbiamo unirci contro il terrorismo. Lo Stato non tollererà questi atti di cordardia".
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