In Israele cala il sipario sull'era rappresentata da Netanyahu. Per la prima volta da 12 anni a questa parte, il Parlamento israeliano ha approvato la nuova coalizione di governo senza Benjamin Netanyahu.
Israele: la composizione del nuovo governo
La Knesset ha votato la fiducia al governo, che per i primi due anni sarà guidato dal leader di Yamina, Naftali Bennett. Via libera, dunque, alla cosiddetta "coalizione del cambiamento". Una coalizione che sarà formata da partiti di diverso orientamento ideologico, uniti solo dal comune intento di defenestrare Netanyahu, il primo ministro più longevo della storia israeliana (ricordiamo: 15 anni al governo, di cui 12 consecutivi).
Scendendo nel dettaglio, il nuovo governo sarà composto da ben otto partiti. Eccoli: Yamina, del premier Yair Lapid, Yesh Atid, New Hope, il partito laburista, Meretz, la lista Araba Unita, Kahol Lavan e Yisrael Beiteinu. Ebbene, la coalizione guidata dalle suddette fazioni ha ottenuto la fiducia del parlamento, con 60 voti a favore, 59 contrari e un astenuto.
Si attende soltanto la presentazione del giuramento. Bennett e il leader Lapid hanno concordato un accordo di rotazione. Il primo servirà come primo ministro per un biennio, mentre Lapid sarà ministro degli Esteri. In seguito, nel 2023, Lapid assumerà la guida del governo per i due anni successivi, mentre Bennett sarà ministro dell'Interno.
Netanyahu: "Torneremo a guidare il Paese"
Il grande sconfitto, Bibi Netanyahu, ha lanciato messaggi emblematici ben prima della votazione della Knesset. Nei discorsi pre voto, il premier uscente ha anticipato che l'opposizione, capeggiata proprio dal suo partito, il Likud, "farà cadere questo pericoloso esecutivo". Nel suo intervento, Netanyahu ha inoltre sottolineato la relativa sicurezza di Israele sotto la sua guida, definendolo "il miglior decennio per la sicurezza che abbiamo mai avuto". "Questo non è successo per caso. Ciò è avvenuto perchè abbiamo stabilito una politica di sicurezza diversa, che esigeva un prezzo molto alto dai nostri nemici, evitando l'avventatezza e l'impulsività", ha spiegato Netanyahu.
Lo stesso Netanyahu ha quindi rincarato la dose su quanto accaduto. "Il nuovo governo deve svolgere operazioni significative in Iran per bloccare il continuo riarmo, ma non potrà", ha affermato sempre nel suo intervento alla Knesset. "Al massimo dal nuovo governo arriveranno deboli critiche. L'Iran lo sa e oggi gioiranno. Capiscono che d'ora in poi Israele ha un governo debole", ha aggiunto.
"Bennett -ha proseguito Netanyahu- non ha la posizione internazionale, l'integrità, la capacità, la conoscenza e non ha un governo per opporsi all'accordo sul nucleare. Questo è il problema più grave. Un primo ministro israeliano deve essere in grado di dire no al capo della superpotenza mondiale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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