Juncker: "La solidarietà è assente in Europa"

Juncker: "Vorrei che un certo numero di Stati membri riprendesse coscienza". Dalla Ue 15 milioni di euro all'Italia per migliorare il funzionamento del programma di ricollocamento dei richiedenti asilo verso altri Stati

Juncker: "La solidarietà è assente in Europa"

"Vorrei che un certo numero di Stati membri riprendesse coscienza. Si tratta qui di mettere in pratica e di tradurre in legge l'idea d'Europa. Quelli che pensano 'è un problema vostrò, 'non accettiamo sul nostro territorio uomini e donne di colore o che non siano cattolici, si sbagliano, si sbagliano sulla natura esatta dell'Europa". Lo sottolinea il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, parlando, a Firenze nella settima edizione della Conferenza sullo Stato dell'Unione, organizzata dall'Istituto Universitario Europeo, degli Stati membri che non applicano il programma di ricollocamento (relocation nel gergo comunitario) di persone bisognose di protezione internazionale dall'Italia e dalla Grecia. "E dunque - continua Juncker - noi dobbiamo essere più solidali verso l'Italia e verso la Grecia, che non sono responsabili della geografia. La Commissione ha fatto delle propose nel 2015, proposte di solidarietà con coloro che non potevano essere lasciati soli davanti alle conseguenze dei flussi migratori. Il Consiglio ha preso una decisione a maggioranza qualificata, come prevedono i trattati". "C'è un certo numero di Stati membri che non rispetta le decisioni. Se l'Europa inizia a non rispettare le norme giuridiche che si è data, nel rispetto dei trattati, siamo perduti", ha concluso Juncker. Polonia e Ungheria non hanno partecipato per nulla al programma di ricollocamenti, mentre Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Croazia sono molto indietro rispetto agli obiettivi fissati.

La Commissione europea ha deciso di stanziare 15,33 milioni di euro di assistenza di emergenza all'Italia per migliorare il funzionamento del programma di ricollocamento dei richiedenti asilo verso altri Stati membri. I fondi, destinati al ministero dell'Interno, dovrebbero contribuire a migliorare le condizioni di alloggio, cibo, assistenza sanitaria e mediazione linguistico-culturale. Parte delle risorse è destinata a rafforzare l'informazione dei migranti le cui nazionalità sono eleggibili per partecipare al programma di relocation. Dal 2015 - ricorda la Commissione - il sostegno finanziario d'emergenza all'Italia per affrontare la crisi dei migranti è stato di 74,09 milioni di euro, che si aggiungono ai 592,6 milioni già allocati nell'ambito dei programmi nazionali per il periodo 2014-2020 su asilo, migrazioni, integrazione e sicurezza interna.

"Questa sostegno finanziario ulteriore dimostra ancora una volta che l'Ue continua a stare dalla parte dell'Italia", ha detto il commissario gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos: "In questi ultimi mesi del programma di relocation, ora è vitale assicurarsi che tutti quelli che sono eleggibili per il ricollocamento siano effettivamente e rapidamente trasferiti".

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