Kim Jong un vuole che Papa Francesco faccia tappa a Pyongyang. L'occasione potrebbe essere rappresentata dal viaggio del pontefice argentino in Giappone, che è dato come possibile per l'anno prossimo.
Il Santo Padre, in realtà, sarebbe possibilista sul visitare un territorio cinese. L'accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi stipulato con il governo di Pechino rende questo scenario meno surreale, ma rimane difficile immaginare che davvero, a Jorge Mario Bergoglio, venga "concessa" la facoltà d'incontrare, nella loro patria, i cattolici presenti in Cina. Sarebbe uno degli eventi più inaspettati e storici dalla fondazione della Chiesa cattolica a oggi.
L'invito del leader coreano, invece, è già arrivato. Kim ha dichiarato di voler "accogliere ardentemente" il vescovo di Roma. Vale la pena sottolineare come le confessioni religiose non siano ammesse dal regime della Corea del Nord. Ecco, quindi, che l'eventuale sviluppo di una dialettica tra il dittatore nordcoreano e il vertice del Vaticano assumerebbe, giocoforza, una connotazione del tutto geopolitica. Anche se Kim Jong un è intenzionato a chiedere al papa una vera e propria benedizione, che coadiuvi la sua nazione a prosperare in un clima sempre più riappacificato.
Come riportato da TgCom24, il messaggio di Kim è stato in qualche modo affidato a Hyginus Kim Hee-Joong, che è il presidente dei vescovi della Corea del Sud. Un ecclesiastico da sempre attivo nel campo del dialogo tra le due Coree. "Queste olimpiadi invernali - ha dichiarato pochi mesi fa il presule, in occasione del riavvicinamento diplomatico tra le due nazioni - hanno rappresentato un passo di apertura particolare e significativo, perché hanno favorito un clima di dialogo tra Nord e Sud Corea. Penso che lo sport sia una lingua internazionale pura che ci fa oltrepassare ogni ideologia, religione, razza, appartenenza a Paesi diversi. Lo sport fa aprire i cuori più chiusi". Dopo aver visto Moon e Donald Trump, Kim vuole proseguire con Papa Francesco. La finalità è sempre la stessa: uscire dall'isolamento, ma adesso bisognerà aspettare l'ipotetica disponibilità della Santa Sede.
Bergoglio, per ora, avrebbe in mente altre mete: il Giappone, che è quella meno complessa, la Russia, già più problematica, e, come aniticipato, la Cina.
A piazza San Pietro, intanto, è previsto l'arrivo di Moon Jae- in, presidente della Corea del Sud, che presiede uno stato dove il cattolicesimo non è considerato fuori legge. Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, officerà il prossimo 17 ottobre una celebrazione 'dedicata' alla pace per la penisola coreana. Per la Chiesa cattolica, del resto, la Corea è una sola.
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