Due decapitati, una pugnalata: così ha ucciso il terrorista

Tre le vittime dell'attacco di Nizza. Una donna 70enne e il custode di Notre-Dame. Un'altra donna è morta in bar vicino

Due decapitati, una pugnalata: così ha ucciso il terrorista

Ancora terrorismo. E ancora in Francia. A pochi giorni dalla decapitazione a Parigi del professore Samuel Paty decapitato da un islamista 18enne, il copione si ripete. Questa volta a Nizza. Un uomo, anche qui armato di coltello, con il volto coperto da passamontagna ha fatto irruzione, alle 9 di giovedì 29 ottobre, all'interno della basilica di Notre-Dame, nel cuore della città e a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Sale questa volta il bilancio delle vittime. Tre i morti, secondo quanto riportano i media francesi. Ci sarebbero anche diversi feriti. Ancora imprecisato numero e ulteriori dettagli a riguardo.

Le tre vittime dell'attentato di Nizza

Delle tre vittime dell'attentatore di Nizza, due sarebbero state uccise all'interno della basilica di Notre-Dame, secondo quanto riportato da fonti governative. Una donna di 70 anni, entrata in chiesa all'alba per pregare, è stata decapitata dall'attentatore armato di coltello. È stata trovata con la gola tagliata, "quasi decapitata", vicino all'acquasantiera, ha raccontato una fonte della polizia. Stessa sorte è toccata al custode della chiesa, deceduto dopo essere stato sgozzato dal terrorista. Anche il sacrestano della cattedrale, 45 anni, è stato ucciso all'interno dell'edificio. "Era un ragazzo qualunque, nel senso buono della parola: simpatico, aperto", ha raccontato Gil Florini, l'anziano sacerdote di Nizza. Di nome Vincent, era padre di due figlie e aveva lavorato a Notre Dame di Nizza per dieci anni. Anche la moglie del custode ucciso si è recata sul luogo dopo la tragedia, accompagnata da una persona che la aiutava a reggersi in piedi. Due fedeli della basilica l'hanno definito un uomo "tranquillo", che ha dedicato tutta la sua vita al "servizio della Chiesa". "Non è mai stato uno che passava e non si fermava: ascoltava sempre, aiutava sempre il prete", ha raccontato una conoscente al quotidiano nizzardo NiceMatin. La terza vittima, un'altra donna tra i 30 e 40 anni, invece, gravemente ferita, è morta in un bar nei dintorni della basilica di Notre-Dame, dove aveva cercato di trovare rifugio dal suo assassino. “Dite ai miei figli che li amo”: queste le ultime parole prima di morire. Lo hanno riferito testimoni a Bfm-Tv. La vittima non ancora identificata, secondo quanto si apprende, sarebbe morta per le ferite inferte dal killer jihadista nel tentativo di decapitarla.

Chi è l'attentatore di Notre-Dame

L’aggressore è stato bloccato dalla polizia municipale, che ha fatto irruzione in chiesa sparando, dopo essere stata avvertita dai passanti allarmati dalle grida provenienti dall’interno della basilica di Notre-Dame. L'uomo, colpito dall’arma da fuoco di un poliziotto, è rimasto ferito e si trova ricoverato all’ospedale della città. Secondo fonti non ufficiali, sarebbe stato accompagnato da un complice, e la polizia ha chiesto ai cittadini di prestare attenzione per permettere la conclusione della caccia all'uomo scattata per fermare il secondo uomo coinvolto nell'attacco.

"L'autore dell'attentato - ha riferito il sindaco Christian Estrosi - mentre veniva medicato dopo essere stato ferito dalla polizia, continuava a gridare senza interruzione Allah Akbar". Dunque, per il primo cittadino di Nizza, "non c'è alcun dubbio sulla natura dell'attacco".

L'uomo, che avrebbe rivendicato la paternità dell'attentato, avrebbe detto di chiamarsi "Brahim" e di aver agito da solo. Gli inquirenti hanno rilevato le sue impronte digitali per risalire alla sua esatta identità. A Parigi il premier Jean Castex si trovava all’Assemblea nazionale per illustare le misure del nuovo lockdown, che scatterà questa sera.

Ma ha lasciato subito il Parlamento per raggiungere il ministero degli Interni, dove sta coordinando a distanza gli interventi a Nizza con il ministro Gérald Darmanin. Anche il presidente Emmanuel Macron sta andando sul posto.

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