Un peschereccio italiano è stato sequestrato nelle acque davanti alla città libica di Derna da parte della Guardia Costiera di Tobruk.
A darne notizia il sito libico Al Wasat, che riporta le dichiarazioni del capo della base navale della capitale della Cirenaica, Naji Boulawia. Boulawia ha infatti annunciato che due imbarcazioni da pesca, una italiana e una greca, sono state intercettate da unità della Guardia costiera di Tobruk impegnate in operazioni di pattugliamento. Secondo il Distretto della Pesca e Crescita Blu, si tratterebbe del peschereccio italiano "Ghibli Primo", iscritto al Compartimento marittimo di Mazara del Vallo. Poiché la zona dove le due imbarcazioni stavano incrociando è interdetta alla navigazione per ordine del generale Khalifa Haftar, che proprio da Tobruk governa la parte orientale della Libia, il peschereccio italiano è stato costretto a seguire i libici in porto insieme all'altra imbarcazione greca.
Sulla nave italiana, di proprietà della società mazarese Lumifa, sono presenti tre membri di equipaggio italiani e tre tunisini, al comando del capitano Faro Licavoli.
Le forze di Tobruk controllano spesso le imbarcazioni che navigano di fronte a Derna nel timore che possano rifornire di armi le milizie islamiste che sono asserragliate in quella città imbarcazioni per rifornire di armi le milizie islamiste asserragliate a Derna.
Si tratta di una modalità inusuale - ha dichiarato Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu ed esperto in materia - in quanto il peschereccio si trovava nelle acque internazionali antistanti il
Protettorato di Tobruk le cui autorità prontamente contattate erano all'oscuro dell'episodio". Secondo le informazioni del Distretto della Pesca, il motopesca italiano sarebbe stato condotto nel porto cirenaico di Ras al Hilal- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.