Immagini raccapricianti quelle pubblicate dal sito del Daily Telegraph. Si vedono alcune persone inginocchiate e seminude, riunite al centro di un piazzale, una accanto all'altra. Davanti a loro un uomo li prende a secchiate d'acqua gelida, altri li tengono sotto tiro con dei kalashnikov. Sono alcuni rifugiati siriani in Libia, che si erano affidati a scafisti per arrivare in Italia. Più avanti, nel filmato, si vedono anche i rifugiati che vengono frustati uno ad uno dagli scafisti prima di entrare all'interno di un edificio dove sono rinchiusi come prigionieri. Le scene sono state registrate di nascosto con uno smartphone da un altro immigrato, Tarek, un ragazzo di 16 anni fuggito dalla guerra in Siria. Tarek ha viaggiato da solo, come altre centinaia di ragazzi scappati dalla Siria e arrivati a Lampedusa dall'inizio dell'anno. Ha raccontato che la sua famiglia ha sborsato circa seimila dollari (5300 euro) agli scafisti per permettergli di scappare. Drammatica la testimonianza del suo viaggio: vola fino a Khartoum, in Sudan, da lì parte il suo lungo tragitto in camion attraverso il Sahara e fino in Libia. Due mesi in tutto di viaggio: "C'erano 30 persone sul camion. Non ho mangiato per quattro giorni perché il cibo era sporco. Ho visto la gente morire. Sono stati spinti giù dal camion dai contrabbandieri. Un uomo somalo si ruppe una gamba, quando è stato spinto giù dal camion ". Alla fine solo i più forti ce l'hanno fatta. E, una volta nei campi di raccolta in Libia, le frustate.
Prima dell'ultima parte del viaggio, quella più pericolosa, solcando le onde del Mediterraneo per arrivare fino a Lampedusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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