La sua ultima tappa è stata la piccola città di Trostyents, nel territorio di Kharkiv, simbolo della resistenza ucraina. Qui, le truppe del presidente Volodymyr Zelensky sono riuscite a respingere gli assalti dei soldati russi, ma lo scenario è agghiacciante: morte e distruzione. Non si ferma un attimo Serhiy Leshchenko, consigliere senior del Capo di Stato maggiore, impegnato in prima persona nei negoziati con la Russia. Con l’inviato del Corriere della Sera fa il punto della situazione, evidenziando il ruolo strategico che avrà l’Italia nella futura conclusione della guerra. “Assieme ad altri partner occidentali – dice – è pronta a garantire l’Ucraina nei negoziati con Mosca”.
L’obiettivo primario di Zelensky è far terminare quanto prima il bombardamento sulle città ucraine e per ottenere ciò si sta lavorando ad alcuni protocolli scritti. Non si sa molto sul contenuto dei documenti, anche se è chiara la richiesta dell’Ucraina: ottenere sicurezza assoluta ed evitare di subire attacchi in futuro, di qualsiasi natura. In ballo c’è anche il possibile ingresso nell’Unione europea. “Ci siamo guadagnati sul campo questa opportunità – spiega Leshchenko – e oltretutto il nostro esercito dimostra di essere più forte e determinato di altri eserciti dell’Europa”. Il consigliere del Capo di Stato maggiore ringrazia il premier italiano Mario Draghi, il primo tra i leader europei a spingere per l’entrata dell’Ucraina nell’Ue.
Sulla possibile adesione alla Nato Leshchenko, così come recentemente ha fatto anche il presidente Zelensky, frena. “La Nato – aggiunge – ha commesso parecchi errori ed è stata molto ambigua, a partire dal suo summit del 2008, quando Kiev chiese di diventare membro e la Nato rispose confusamente, facendo capire che sarebbe stato possibile in futuro. Ciò ha generato aspettative irrealistiche e pericolose”. In questo momento storico l’Ucraina chiede solamente di essere tutelata e la garanzia deve arrivare dai Paesi dell’Unione europea.
È su questo punto fondamentale che si discutono i protocolli top secret. Il presidente Zelensky è irremovibile sul fatto che la Russia debba ritirarsi dalle linee del 23 febbraio. Solo successivamente è disponibile a sedersi a un tavolo per parlare della Crimea e del Donbass.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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