“I cristiani di Aleppo sopravvivono in una situazione di estrema sofferenza a causa delle sanzioni sciocche e immorali imposte alla Siria dall’ Europa. Quelle sanzioni uccidono più dei missili e delle bombe e fanno morire la gente di fame. I vostri leader e i vostri parlamentari dovrebbero impegnarsi per farle cancellare. La nostra comunità oltre ad esser perseguitata dai fanatici vive da oltre 4 anni sotto la soglia della povertà ed in una situazione di totale insicurezza. Due terzi dei cristiani di Aleppo hanno già abbandonato la città. E senza gli aiuti della Chiesa probabilmente non ne sarebbe rimasto più nessuno”. In questa intervista esclusiva a “Il Giornale” - monsignor Joseph Tobji, 45enne, arcivescovo della comunità maronita di Aleppo lancia un nuovo drammatico grido d’allarme sulla situazione dei cristiani prigionieri di questa città divisa ed assediata. Ma la situazione descritta da Monsignor Tobji è molto diversa da quella raccontata dai grandi media internazionali. “Qualche settimana fa ho dovuto dormire per giorni in cantina perché i missili piovevano ovunque. Eppure le grandi televisioni internazionali non dicevano una parola di quanto accadeva intorno al mio arcivescovado, nella parte di Aleppo controllata dal governo. Parlavano solo della parte orientale controllata dai terroristi e di quanto soffrivano quelli che in quel momento ci stavano bombardando. Non le pare assurdo?”
Insomma per lei non è il governo di Bashar Assad ad assediare la Aleppo?
Assedio? Ma che vuol dire assedio? Aleppo è semplicemente divisa tra la parte orientale controllata dai terroristi e quella occidentale in mano al governo. I terroristi hanno rifiutato tutte le proposte di dialogo e riconciliazione. A questo punto l’esercito che deve fare? Non può che metterli all’angolo per difendere i civili.
Però il governo ha rotto la tregua…
Quando i terroristi circondavano Aleppo oltre un milione e mezzo di civili sono stati costretti vivere senza acqua e senza elettricità per oltre nove mesi consecutivi. Ma nessuno ne ha mai parlato. Solo un mese fa sono arrivati quelli di Jabat Al Nusra, quelli di Al Qaida, con le autobombe e gli attentatori suicidi ed hanno tagliato tutti gli accessi alla zona occidentale di Aleppo per oltre due settimane. Anche allora nessuno ha detto nulla. Adesso che l’esercito fa il suo lavoro tutto il mondo strilla.
Lei li chiama terroristi… Per l’Europa sono i ribelli moderati.
Fanno ridere questi due termini. Se voglio ribellarsi, se sono veramente moderati perché colpiscono i civili con missili, bombe e cecchini. Se vogliono ribellarsi vadano a Damasco a buttar giù il governo.
Il governo non va per il sottile. La foto di quel bimbo tirato fuori dalle macerie ha sconvolto il mondo…
La foto di quel bimbo come quella del bambino annegato nel Mediterraneo un anno fa è terribile, ma purtroppo la sofferenza di quei due bimbi è stata strumentalizzata…. nessuno parla dei bimbi, degli anziani, delle donne che muoiono ogni giorno nella parte si Aleppo su cui sparano i ribelli. Perché nessuno presta attenzione a queste vittime?
Secondo lei c’è un doppio standard?
Sulla Siria l’informazione non è mai neutrale, spesso è quasi ribaltata. C’è un indirizzo ben preciso, si parla solo delle sofferenze di una parte e si dipinge il governo alla stregua del diavolo.
Diranno che i cristiani stanno con il dittatore...
Mettetevi nei nostri panni il governo ci rispetta e ci protegge mentre i ribelli, come li chiama lei, ci sparano addosso. Con chi dovrei stare con il governo o con i terroristi?
L’Europa fa bene ad accogliere i profughi siriani?
Se un siriano è costretto a fuggire l’Europa fa bene ad accoglierlo, ma farebbe bene a controllare un po’ di più….Accogliendo chiunque dice di essere un rifugiato l’Europa rischia di perdere la propria identità.
L’Europa deve accogliere più cristiani o aiutarli a restare lì?
È una questione molto delicata. Non posso chiedere ai miei fedeli di vivere sotto le bombe e so che i Cristiani s’integrerebbero molto facilmente, a tutto vantaggio della stessa Europa. Ma questo rischia di segnare la fine delle chiese cristiane in Siria e forse in Medio Oriente.
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