Ancora guai all’orizzonte per il presidente francese Emmanuel Macron, che dopo la rabbia della Germania adesso si ritrova contro anche il commissario europeo al bilancio Guenther Oettinger.
Il salvataggio in extremis di Moscovici, a quanto pare, è servito a ben poco ed il bilancio presentato dal governo francese per il 2019 (deficit del 3,2%) non ha convinto proprio tutti, come invece alcuni si aspettavano.
Intervistato dal giornale tedesco “Focus”, Oettinger dichiara la sua intenzione di chiedere nei confronti della Francia una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo.
Nel disperato tentativo di sedare gli animi e rispondere alle richieste dei “gilet gialli”, Macron ha in effetti pronunciato promesse importanti (salario minimo alzato di 100 euro al mese, straordinari detassati). Promesse che, per essere mantenute, richiederebbero un ingente dispendio di denaro in grado di far impennare il deficit del paese d’oltralpe. Una manovra che non va giù al commissario Ue, che prende le distanze anche dal collega Moscovici e dalle sue giustificazioni in merito.
“Sono in totale disaccordo col mio collega. Non puoi liquidare la Francia così facilmente”. Il governo francese, esattamente come l’Italia, avrebbe fatto troppo poco per ridurre il suo debito pubblico. Ed Oettinger non è intenzionato a fare sconti a nessuno.
“Nonostante gli ultimi sei anni di crescita economica positiva, Francia e Italia hanno un debito pubblico pari rispettivamente al 95 e al 130 per cento del Pil, come nel 2013. Ciò significa che entrambi i paesi non hanno impiegato i tassi di interesse ai minimi storici per ridurre il debito in termini reali”.
Detto fatto.
Se si bacchetta l’Italia, allora lo stesso si farà con la Francia la quale, come ricorda il commissario “viola per l'undicesimo anno di seguito i parametri di bilancio dell'Ue, con la sola eccezione del 2017”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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