Ventotto minuti di fuoco. Un aeroporto militare siriano nella provincia di Homs, noto come base T4, posto a circa 100 km a nord di Damasco, è stato colpito all'alba da un lancio di missili. La tv siriana ha riportato le testimonianze di alcuni civili che hanno parlato di potenti esplosioni. Subito si è pensato ad una ritorsione americana dopo la strage di ieri a Douma, dove sono morte almeno 100 persone, tra cui donne e bambini.
Il governo di Damasco ha poi accusato Israele, con Mosca che fornisce alcuni dettagli: sarebbero stati due F-15 israeliani a lanciare una ventina di missili Cruise dallo spazio aereo libanese, contro la base militare T4.
Il raid, iniziato alle 2.25 (ora locale) di questa mattina, si è concluso alle 2.53. Tre degli otto missili guidati lanciati hanno colpito il settore occidentale della base aerea. Al Arabiya, rilanciata
dall'agenzia russa Tass, ha reso noto che sono stati uccisi 14 militari. Ci sono anche due militari iraniani tra le vittime, come riferisce l’agenzia di stampa iraniana Fars.
Israele ha avvertito gli Stati Uniti prima di compiere il raid aereo. Lo hanno reso noto due funzionari militari americani alla Nbc News. Dal 2012, Israele ha colpito in Siria più di 100 volte, per lo più prendendo di mira convogli di armi destinate al gruppo islamista libanese Hezbollah, che ha combattuto al fianco delle forze governative siriane. Lo scorso febbraio la base aerea T4, colpita oggi, era stata utilizzata per il decollo di un drone iraniano che poi era stato abbattuto da Israele. L'esercito con la Stella di David aveva risposto colpendo alcuni obiettivi nella base, sganciando alcuni missili con i caccia militari.
Ieri Donald Trump aveva promesso che Damasco avrebbe pagato "un grande prezzo" per l'attacco su Douma.
Il presidente francese Macron e Trump hanno condannato l'attacco con armi chimiche in Siria, concordando che il regime di Assad debba "rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani". Annunciata una "forte risposta comune".
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