Mondiali di calcio in Qatar, migliaia di lavoratori in pericolo di vita

Il numero dei decessi nei cantieri continua a salire e si stima che per la fine dei lavori il numero raggiungerà quota 4mila

Mondiali di calcio in Qatar, migliaia di lavoratori in pericolo di vita

Lavorano oltre 12 ore al giorno in condizioni drammatiche con temperature che toccano anche i 50 gradi all'ombra e un'umidità potenzialmente mortale. Sono migliaia i lavoratori impegnati nei cantieri in Qatar, la maggior parte dei quali sta realizzando opere per i Mondiali di calcio del 2022.

Dal dicembre 2010, quando è stato stabilito che il Qatar avrebbe ospitato la Coppa del Mondo, il Paese ha intrapreso una massiccia opera di costruzione di otto stadi, alberghi, trasporti e altre infrastrutture. Le autorità hanno dichiarato di aver speso circa 500 milioni di dollari a settimana per la realizzazione dei progetti in vista dei Mondiali. Lavori imponenti che hanno richiesto l'impiego di oltre 30 mila lavoratori provenienti da Paesi come Bangladesh, India, Nepal.

La denuncia di HRW

Human Rights Watch ha denunciato le condizioni di lavoro degli operai: le autorità qatarine dovrebbero adottare e applicare adeguate restrizioni al lavoro per proteggere i dipendenti. Il numero dei decessi nei cantieri infatti continua a salire e si stima che per la fine dei lavori il numero raggiungerà quota 4mila. Le normative attuali proibiscono solo i lavori all'aperto dalle 11:30 alle 15:00 durante il periodo che va dal 15 giugno al 31 agosto. Tuttavia, i dati climatici mostrano che le condizioni meteorologiche in Qatar al di fuori di queste ore e date spesso raggiungono livelli che possono causare malattie potenzialmente fatali in assenza di riposo adeguato. "Limitare le ore di lavoro a temperature sicure, non impostate da un orologio o un calendario, è nella capacità del governo del Qatar e contribuirà a proteggere centinaia di migliaia di lavoratori", ha dichiarato Sarah Leah Whitson di HRW che chiede anche alla FIFA di intervenire.

Il 2012 è stato l'ultimo anno per il quale il governo del Qatar ha reso pubbliche informazioni relativamente dettagliate e complete sulle morti dei lavoratori. La mancanza di trasparenza sui decessi ha reso difficile valutare la misura in cui le condizioni meteorologiche estreme danneggino gli operai.

Tra ottobre 2015 e luglio 2017 nei progetti direttamente legati alla Coppa del Mondo, su dieci decessi riportati dal Comitato Superiore che organizza il Mondiale otto sono stati classificati come "non legati al

lavoro". HRW ha dichiarato che tale descrizione "oscura la causa di morte e rende impossibile determinare se i decessi dei lavoratori possano essere correlati alle condizioni di lavoro, come lo stress del caldo".

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