Era nota con il suo nome di battaglia "Kirmizi fularli", che in turco significa "Cappuccio rosso", per via del copricapo che portava sempre sulla testa, la combattente curda morta mentre lottava contro le milizie delle Stato Islamico.
In Italia era conosciuta grazie al fumettista Zerocalcare, che in "Kobane Calling", fumetto dedicato dedicato alla liberazione della città curda caduta sotto il controllo di Isis e poi riconquistata, aveva raccontato come, assieme a tanti altri curdi, lottasse strenuamente contro i tentativi di avanzata del Califfato.
A dare la notizia sono stati alcuni canali di informazione curdi e turchi, anche se non si hanno conferme ufficiali della sua morte, né ulteriori dettagli su come sarebbe stata uccisa. Molti i compagni di lotta e gli attivisti che hanno scritto su Twitter e gli altri social un messaggio in suo ricordo.
Tra questi anche il fumettista italiano Michele Rech, in arte Zerocalcare, che sul suo profilo Facebook ha annunciato la sua morte mentre era impegnata sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh. "Aveva scelto di andare in montagna unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento", ha scritto.
Il vero nome di "Cappuccio rosso" è Ayşe Deniz Karacagil e aveva 24 anni. La militante di sinistra, proveniente da Antalya in Turchia, era stata arrestata durante le proteste di Gezi Park e condannata a 103 anni di carcere nel 2014.
Allora aveva deciso di "prendere la via per le montagne" e aderire alle milizie curde dello Ypg, impegnate a combattere contro l'Isis.
Si era unita allo Ypj, la divisione femminile delle milizie curde che è impegnata al pari degli uomini nella liberazione di Raqqa, la capitale dello Stato islamico e nella difesa della regione autonoma del Rojava.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.