La moglie di Zelensky: "Il nemico non ucciderà i nostri figli"

Olena Zelenska è la first lady ucraina che vive in un luogo protetto fin dallo scoppio della guerra ma che lavora per portare in salvo i bambini

La moglie di Zelensky: "Il nemico non ucciderà i nostri figli"

Volodymyr Zelensky sta combattendo la sua guerra anche a livello mediatico. È costantemente sui social, appare in video e non lesina la sua presenza in collegamento dalle piazze in Europa e nei parlamenti occidentali. Nel XXI secolo la guerra si combatte anche così. Volodymyr Zelensky si pota sulle spalle il peso della responsabilità di portare fuori l'Ucraina dal conflitto sanguinario voluto dalla Russia nel suo Paese e, nonostante le pressioni ha deciso di non arrendersi per non consegnare l'Ucraina nelle mani di Vladimir Putin. Il presidente Zelensky vive la guerra in prima linea, ha preferito non scappare e non cercare rifugio ma ha messo in sicurezza la sua famiglia, che da oltre un mese vive in un luogo protetto e segreto.

Sua moglie, Olena Zelenska, ha deciso di rompere il silenzio con una lunga intervista al quotidiano francese Le Parisien, al quale ha raccontato le sue settimane di guerra trascorse tra il nascondiglio segreto e l'impegno in prima persona per l'organizzazione della fuga dei bambini malati. "Non lasceremo che il nemico uccida i nostri figli", ha detto Olena Zelenska, che da qualche giorno è parte dei cosiddetti 'convogli della vita'. Si tratta di un'operazione di salvataggio senza precedenti realizzata in collaborazione con le First lady di Francia e di Polonia. In un primo momento, i bambini in cura contro il cancro erano stati spostati nei bunker, dove erano stati approntati dei reparti di emergenza per la terapia ma il protrarsi del conflitto ha reso impossibile proseguire in questa direzione.

"Alcuni resteranno in Polonia, altri vengono diretti in Francia, in Italia, in Germania, negli Stati Uniti, in Canada...", ha spiegato Olena Zelenska, sottolineando che i bambini non verranno separati dai loro cari ma potranno continuare le cure in un ambiente che, per quanto sconosciuto, può contare sui volti amici dei parenti. Ovviamente, l'assistenza all'estero dei bambini in cura contro il cancro sarà gratuita. Nell'intervista, Olena Zelenska cita un caso emblematico su tutti, quello della piccola Anya, 12 anni, di Kiev. "Aveva solo pochi cicli di chemioterapia prima della fine del suo trattamento. La guerra le avrebbe impedito questa vittoria? Mai. Non possiamo permetterlo", ha detto con risolutezza la First lady ucraina.

Ma sono tante le emergenze sanitarie di un Paese in guerra, non ci sono solo i bambini malati di tumore. Dall'inizio del conflitto, per esempio, ci sono stati "oltre 4.000 bebè nati nei sotterranei, nella metro, nei rifugi anti bombe e a volte nelle maternità bombardate, come a Mariupol".

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