Armi e addestramento di 15mila soldati: svolta Ue nell'aiuto a Kiev

Secondo alcune indiscrezioni l'Unione Europea addestrerà circa 15mila militari ucraini in due campi di addestramento. Il blocco occidentale potrebbe anche fornire a Kiev le armi chieste da Zelensky

Armi e addestramento di 15mila soldati: svolta Ue nell'aiuto a Kiev

Dall'invio di materiale bellico generico alle spedizioni di armi sempre più potenti fino all'addestramento dei militari ucraini. Così come la guerra è entrata in una nuova fase anche il supporto garantito dal blocco occidentale a Kiev sta per subire un riadattamento. Nel frattempo la Russia continua a far piovere missili sul territorio dell'Ucraina, mentre l'ombra del nucleare e di un possibile allargamento del conflitto continuano a preoccupare la comunità internazionale.

L'addestramento dei militari

Secondo quanto riportato dall'Ansa, che ha citato una fonte qualificata a conoscenza del dossier, l'Unione europea sarebbe pronta per addestrare circa 15mila militari ucraini. A quanto pare la missione di addestramento avrebbe già ricevuto l'ok politico e resterebbero da definire soltanto alcuni dettagli operativi. "Il quartier generale della missione sarà a Bruxelles ma ci saranno due campi di addestramento distinti sul terreno, uno in Polonia e uno in un altro Stato membro ancora da definire", ha precisato la fonte.

Il campo di addestramento in Polonia sarà quindi il principale. Non sappiamo ancora niente, invece, sull'altro luogo adibito alle operazioni di addestramento. Sappiamo però che circa 12mila soldati riceveranno un addestramento "generale". Ad altri 3mila sarà riservato un corso specializzato, ad esempio "chimico-sanitario".

In tutto questo riecheggiano gli avvertimenti lanciati da Mosca, anche di recente. Il ministero degli Esteri russo è stato chiarissimo: la creazione di una missione di addestramento militare per l'Ucraina da parte dell'Ue attribuisce di fatto all'Ue un ruolo come parte in causa nel conflitto.

L'appoggio dell'Ue a Kiev

L'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell aveva fatto capire quali potessero essere le intenzioni di Bruxelles. "Al prossimo Consiglio Affari Esteri del 17 ottobre, spero che potremo lanciare formalmente la nostra missione di addestramento per le forze armate ucraine", scriveva pochi giorni fa Borrell sul proprio blog, aggiungendo poi che "allo stesso tempo, restiamo pronti a perseguire una soluzione diplomatica, qualora le circostanze tornino a consentirlo in modo significativo".

Accanto all'addestramento militare, l'Ue potrebbe aumentare la qualità degli armamenti inviati a Kiev. Dallo scoppio della guerra, il blocco occidentale ha sempre rifornito l'Ucraina, senza tuttavia accontentare in toto le richieste di Volodymyr Zelensky e dei suoi consiglieri. In particolare, Washington e Ue hanno fin qui evitato di spedire agli ucraini sistemi avanzati di difesa aerea, MLRS e proiettili a lungo raggio. La difesa aerea è la priorità numero uno nella cooperazione militare tra Stati Uniti e Ucraina, ha infatti spiegato Zelensky informando di aver avuto una conversazione "proficua" con il presidente Usa, Joe Biden. "Abbiamo anche bisogno della leadership statunitense per una posizione dura del G7 e per il sostegno della nostra risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite", ha specificato Zelensky in un messaggio su Twitter.

La pioggia di missili con la quale Mosca ha risposto all'attacco del ponte di Kerch potrebbe cambiare le carte in tavola.

C'è chi teme che il Cremlino possa incrementare gli assalti contro infrastrutture ucraine strategiche e obiettivi civili. Ed è per questo che l'Occidente potrebbe alla fine cedere e accontentare Zelensky. Almeno in parte.

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