Fin dove vuole spingersi Vladimir Putin? La sua intenzione è quella di limitarsi a un'operazione militare ai danni dell'Ucraina o nelle sue reali volontà rientra quella di espandere altrove il conflitto? Le difficoltà riscontrate sul campo dall'esercito russo di certo non basteranno per placare le mire di Mosca, anche perché all'orizzonte potrebbero esserci ulteriori mosse contro nuovi Paesi. È uno scenario che non è stato affatto escluso da Sergey Karaganov, ex consigliere presidenziale di Putin per la politica estera, secondo cui l'Europa potrebbe finire tra gli obiettivi della Russia.
L'allarme sull'Europa
Karaganov viene considerato anche molto vicino al ministro degli Esteri Sergey Lavrov: intervistato dal Corriere della Sera, l'ex consigliere di Putin ha sostenuto senza mezzi termini che si tratta di "una guerra contro l'Occidente in cui la gente si raccoglie intorno al leader". Lui stesso ha fatto sapere che l'espansione occidentale e la cosiddetta russofobia stanno raggiungendo addirittura livelli "come l'antisemitismo tra le due guerre". E contestualmente da Mosca hanno notato "profonde divisioni e problemi strutturali nelle società occidentali".
Pertanto dovrà rivedere le proprie posizioni chi crede che il conflitto sia lontano dall'Europa, che un'operazione militare non raggiungerà gli Stati membri dell'Ue. Infatti Karaganov ha parlato esplicitamente di questa possibilità, anche perché gli americani e molti loro partner della Nato continuano a inviare armi all'Ucraina: "Se va avanti così, gli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione".
A quel punto la guerra "potrebbe vivere un'escalation". Dunque il sostegno militare a Kiev viene interpretato da Mosca come una potenziale minaccia di fronte a cui si potrebbe essere chiamati a reagire. A tutto ciò si aggiunge che l'Unione europea è pronta a varare il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia, con i 27 ambasciatori dei Paesi membri che hanno dato il via libera: la ratifica formale è attesa entro le ore 10 di questa mattina. Le sanzioni dovrebbero includere, tra l'altro, il graduale embargo all'import di carbone russo.
La previsione sulla guerra
L'estrema dinamicità della situazione impedisce di avere certezze per quanto riguarda il breve termine, figuriamoci per un largo raggio. Karaganov ha riferito che lo sbocco potrebbe essere un nuovo trattato, forse con Zelensky ancora in carica. Il che potrebbe comportare la creazione di un Paese nel sud e sud-est dell'Ucraina, "amico della Russia". "Forse ci saranno due Ucraine. Ma ora è impossibile da prevedere, siamo nella nebbia della guerra", ha aggiunto.
L'ex consigliere di Putin ha provato a spiegare le motivazioni alla base dell'operazione militare della Russia.
Tra le cause ha indicato un aumento sempre più rapido "del sentimento neonazista" in Ucraina: il risultato prodotto, a suo giudizio, è che "stava diventando come la Germania intorno al 1936-37". Quindi la guerra viene considera "inevitabile" e la decisione viene del tutto rivendicata: "Colpire per primi, prima che la minaccia diventasse ancora più letale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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