"Un’occasione sprecata": polemiche per l'incoronazione di re Carlo III

Secondo alcuni storici una cerimonia d’incoronazione più “sobria” priverebbe il Regno Unito della possibilità di brillare sul palcoscenico mondiale

"Un’occasione sprecata": polemiche per l'incoronazione di re Carlo III

Re Carlo III vuole un’incoronazione senza sfarzo, più moderna e rispettosa dei difficili tempi che stiamo vivendo, ma la sua scelta non piace a tutti. Per alcuni storici, interpellati dal Daily Mail, la cerimonia d’incoronazione non può rinunciare alla magnificenza e alla solennità che la contraddistinguono, perché non si tratta di un evento privato, che riguarda solo il sovrano, ma di un rito che coinvolge tutta la nazione.

“Un’occasione sprecata”

La lista dei dignitari ridotta a 2mila persone, contro le 8mila che parteciparono all’incoronazione della regina Elisabetta, la funzione ridotta da 4 ore a una soltanto, la rinuncia alla tradizione della consegna dei lingotti d’oro al sovrano, il dress code ammorbidito: queste sono alcune tra le modifiche principali che il nuovo re intenderebbe apportare alla cerimonia che ufficializzerà, forse già il prossimo giugno, la sua ascesa al trono britannico. "Il re ha ridotto all’essenziale l’incoronazione, riconoscendo che il mondo è cambiato negli ultimi 70 anni”, ha detto un insider al Daily Mail.

L’Operazione “Golden Orb”, ovvero i preparativi per la funzione, rispetteranno le linee guida del progetto di una monarchia più “snella” voluto da re Carlo III, ma anche il sentimento di un popolo che si ritrova a vivere un periodo complicato, caratterizzato da difficoltà economiche, dalla guerra in Ucraina e da folli minacce nucleari. Tutta questa moderazione, però, non piace molto ad alcuni storici, tra cui Andrew Roberts, che ha commentato al Daily Mail: “L’incoronazione avviene una volta per generazione. Se questa verrà vista come una incoronazione al ribasso, sarà controproducente. È l’occasione di rappresentare il popolo e la nazione sul palcoscenico globale. Sarebbe triste se venisse sprecata”.

Londra è stata il centro del mondo il giorno del funerale della regina Elisabetta, lo scorso 19 settembre, ma si trattò di un avvenimento doloroso e mesto (che nessuno, va detto, si sognò di ridimensionare o “snellire”). L’incoronazione di re Carlo III, invece, è l’opportunità, per il regno, di splendere a livello mondiale: “Le incoronazioni sono momenti di celebrazione nazionale”, ha aggiunto Roberts, spiegando: “Nessuno vuole sprecare soldi, ma la Gran Bretagna può esercitare il suo soft power se occasioni come questa sono svolte bene. Un grande spettacolo come un’incoronazione è l’opportunità di attirare l’attenzione del mondo sulla Gran Bretagna. Potrebbe promuovere meravigliosamente [il Paese]”.

Il discorso sul soft power, ovvero la capacità di una nazione di attrarre, di affascinare attraverso, per esempio, la cultura è molto interessante. Londra mette spesso in atto questo tipo di potere, per esempio durante eventi come i royal wedding, o il Trooping The Colour, in cui tutto il Paese partecipa, mostrando la sua immagine migliore. Lo stesso vale per il re. Gli esperti temono che un’incoronazione meno solenne non sia una mossa saggia e possa, di riflesso, intaccare l’autorità di Carlo III e della Corona. Sul Daily Mail il giornalista Daniel Johnson ha scritto: “…Re Carlo, dai alla Gran Bretagna un giorno da ricordare…che la nazione si goda un giorno di gioiosa celebrazione per l’incoronazione del nuovo re”.

Non si può far finta di nulla

Di tutt’altro avviso è l’esperta reale e biografa Ingrid Seward che, sempre al Daily Mail, ha dichiarato: “[L’incoronazione di re Carlo] sarà diversa da quella della Regina. Lei aveva 26 anni, era giovane e bella ed era un’epoca diversa. Penso che re Carlo abbia interpretato molto bene l’umore del popolo. I tempi sono cambiati. Siamo nel bel mezzo di una guerra in Ucraina e di una crisi interna. Abbiamo ancora bisogno di momenti di gioia e credo che l’incoronazione sarà altrettanto meravigliosa, ma si adatterà ai nostri tempi”.

Jeffrey Archer, molto vicino alla royal family e membro della House of Lords, sostiene che l’idea di una incoronazione più discreta sia “pratica e di buon senso” e sottolinea: “Se è organizzata bene, sarà un vantaggio, piuttosto che un ostacolo.

E non solo [organizzata] in modo appropriato, ma in una maniera per cui le persone, guardandola, penseranno: ‘Solo i britannici possono fare una cosa simile’. Dobbiamo ricordare ciò che disse re Faruk: ‘Verrà un tempo in cui ci saranno solo cinque re: il re di cuori, il re di quadri, il re di fiori, il re di picche e il re d’Inghilterra’”.

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