Ora è giallo sui redditi di Cameron. Pubblici, ma il Times attacca ancora

Il premier rivela i numeri, ma al quotidiano non basta: due assegni sospetti

Ora è giallo sui redditi di Cameron. Pubblici, ma il Times attacca ancora

Dopo che il suo nome è finito nel calderone dei Panama Papers, il premier inglese David Cameron è stato costretto a rendere pubblici i suoi redditi, anche sulla spinta delle manifestazioni che si sono radunate di fronte al numero 10 di Downing Street, per chiederne le dimissioni.

Nel mirino di chi proteste quelle quote in conti offshore che alcuni giorni fa il primo ministro britannico ha ammesso di avere posseduto, nei conti del padre Ian. Una somma totale di 30mila euro investiti insieme alla moglie Samantha, venduti poi al momento dell'elezione.

Nelle dichiarazioni rese pubbliche oggi Cameron ha rivelato un imponibile da più di 200mile sterline relativo al biennio 2014-2015. Un periodo durante il quale ha pagato 76mila sterline in tasse, guadagnando 46.899 sterline invece dall'affitto della casa di famiglia a Londra.

Quando, nel 2010, i Cameron vendettero le loro quote del fondo Blairmore Holdings, ottennero 19mila sterline. Alla morte del padre Ian, il premier ebbe 300mila sterline in eredità, ma incassò poi 200mila sterline in due tranche, dalla madre e per riequilibrare i conti con i fratelli.

Cameron sperava con queste rivelazioni di placare

le polemiche, ma tra chi ha riportato le cifre rese pubbliche il Times non è convinto e ipotizza che le 200mila sterline nascondano un'ulteriore quota dell'eredità su cui non avrebbe pagato tasse di successione.

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Avatar di Gianfranco Robert Porelli Gianfranco Robert Porelli
11 Apr 2016 - 11:31
Cameron ha ragione. Infatti portare i soldi all'estero e spenderli non è proibito, dunque perché pagare più tasse del necessario? Inoltre le donazioni non sono proibite, dunque perché pagare inutili tasse di successione? Allora si tratta di buona amministrazione, alla faccia degli ignoranti che sentono invidia.
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Avatar di Armandoestebanquito Armandoestebanquito
10 Apr 2016 - 20:02
The UK non e' L'Italia, The Times non ha il potere di perseguire il premier come era successo in Italia ove il corriere o repubblica hanno eliminato Silvio, e poi la giustizia e' proprio independente (ma non come in Italia, scherziamo). L'ala comunista dell'opposizione insieme ai soliti giornalisti estremisti di sinistra non riusciranno a far rinunciare Cameron. Solo se il proprio partito, la giustizia o La Reina li lo chiedessero
Avatar di Gianfranco Robert Porelli Gianfranco Robert Porelli
11 Apr 2016 - 11:31
Cameron ha ragione. Infatti portare i soldi all'estero e spenderli non è proibito, dunque perché pagare più tasse del necessario? Inoltre le donazioni non sono proibite, dunque perché pagare inutili tasse di successione? Allora si tratta di buona amministrazione, alla faccia degli ignoranti che sentono invidia.
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