È stata fermata ad Istanbul Ayşegül Başar, giovane membro di un Halkevi, uno dei centri comunitari che offrono corsi gratuiti, eredi di un progetto fondato in Turchia a pochi anni dalla nascita dello Stato, per volere di Kemal Ataturk, e poi sopravvissuto - non senza problemi - alle varie fasi repubblicane.
Başar, che con alcuni amici stava discutendo dell'importanza del secolarismo, uno dei cardini della repubblica di Ataturk, e dei rischi posti dal diffondersi sempre crescente del fondamentalismo e delle idee dell'Isis, si trovava in un café nella zona di Okmeydanı. Qui sarebbe stata notata da qualcuno che l'ha di conseguenza denunciata, accusando lei e quelli con cui si trovava di essere "terroristi che invocavano la guerra civile".
La ragazza, oltre a far parte del centro comunitario che ha lanciato una campagna intitolta "Il fondamentalismo uccide, il secolarismo salva", sta svolgendo uno stage al Cumhuriyet, quotidiano tra i più influenti della cosiddetta "Turchia laica". I giornalisti della testata, dopo lo sventato golpe di luglio, si sono trovati come molti altri al centro del mirino e da ormai due mesi alcune delle firme più note sono in arresto, accusate di fare propaganda per il Pkk e per l'organizzazione di Fethullah Gülen.
Questa mattina alle 6 la polizia si è presentata a casa della
donna per il fermo e poi portata a un stazione di polizia. Sezgin Tanrıkulu, parlamentare per i repubblicani del Chp, ha portato la vicenda della Başar in Aula, presentando un'interrogazione parlamentare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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